La cresima? Col cotton fioc: così cambierà il rito

Le indicazioni della Curia di Milano. E già si pensa a come fare per benedire le case prima di Natale

La cresima? Col cotton fioc: così cambierà il rito

In tempi di coronavirus anche la cresima e altre funzioni religiose si vedono costrette a subire alcuni cambiamenti. Circa una decina di giorni fa l’Avvocatura della Arcidiocesi ambrosiana ha diffuso una nota con al suo interno le nuove regole da seguire che hanno destato stupore in diversi sacerdoti e fedeli.

Le nuove regole per celebrare la cresima

Diremo addio, almeno per i prossimi mesi, all’unzione con il pollice del vescovo, e per la cresima verranno usati dei bastoncini cotonati biodegradabili. A celebrarla poi saranno anche i parroci. Anche la religione scende in campo per ridurre il rischio di contagio. Del resto, in pieno lockdown ci eravamo già abituati alle messe celebrate in streaming, fatto che fino a solo un mese prima sarebbe stato impensabile.

Le cresime previste per il mese dello scorso maggio sono state fatte slittare, andandosi così ad accumulare con quelle del prossimo ottobre. Come spiegato da monsignor Franco Agnesi, vicario generale dell’arcivescovo Mario Delpini, adesso siamo in tempo di riabilitazione e “vogliamo dare il nostro contributo attraverso la ripresa anche delle attività liturgiche e pastorali”. E visto che l’emergenza sanitaria non è ancora passata del tutto, anche la Chiesa ha dovuto pensare a come affrontare il doppio compito: da una parte rispettando le norme anti-coronavirus, e dall’altra continuando a seguire i dettami della tradizione cristiano cattolica.

Come sottolineato da monsignor Agnesi, l’importante è “avere a cuore il bene dell’altro”. Le più di 1.100 parrocchie ambrosiane dovranno quindi seguire le norme comunicate in vista delle prossime cresime previste nel mese di ottobre. Durante tutta la durata della cerimonia le persone presenti dovranno utilizzare la mascherina. Dovrà essere mantenuto il distanziamento di un metro anche tra i padrini e i cresimandi. La mano sulla spalla potrà essere tenuta solo per pochi secondi davanti al ministro. Il sacramento potrà essere celebrato e impartito anche dai parroci. Ovviamente in seguito al consenso della Curia. I vescovi non potrebbero infatti riuscire a essere presenti a tutte le sessioni che si sono accumulate da maggio. Tenendo anche conto che le chiese, sempre per regole anti-Covid, non possono essere totalmente piene.

Il bastoncino cotonato

Il celebrante dovrà ricorrere a “un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando”, per evitare di toccare direttamente, privilegiando bastoncini cotonati e biodegradabili. In ogni caso l’oggetto utilizzato dovrà essere bruciato al termine della celebrazione. Questo perché, come spiegato da monsignor Marino Mosconi, “la tradizione liturgica prevede che l’olio consacrato non sia gettato via né lavato, bensì bruciato. E l’indicazione del bastoncino cotonato è nata dalle segnalazioni di alcuni parroci a proposito dell’alto consumo di olio che si rischia imbevendo batuffoli o salviette”. Le nuove norme non sono però piaciute a tutti. “Qualcuno ha storto un po’ il naso, facendo notare per esempio, che probabilmente dopo la cerimonia, al ristorante, il padrino non rispetterà le distanze con il cresimato. Ma la maggioranza ha capito che è una questione di responsabilità della chiesa ed è anche un insieme di gesti pensati per trasmettere la maggiore serenità possibile alle famiglie, che in questo periodo sono già in ansia per il ritorno a scuola”.

Monsignor Agnesi ha tenuto a sottolineare che la chiesa è stata accanto ai fedeli durante il momento peggiore dell’emergenza, e che adesso vuole farlo anche nel tempo della riabilitazione. Un altro tema da affrontare velocemente è quello inerente la benedizione delle case nel periodo natalizio.

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