Dalle Alpi all'Himalaya, sfide impossibili sulle Tracce della vetta

Al via una settimana di incontri e proiezioni. A tu per tu con i pionieri delle grandi scalate

Dalle Alpi all'Himalaya, sfide impossibili sulle Tracce della vetta

In montagna l'autunno è il mese dei colori e delle tracce: si guarda sfiorire l'estate, si calpesta la prima neve, annusando l'inverno. Ed è con questo spirito di passaggio che la grande montagna si permette una digressione in città, calando su Milano con la quinta edizione del festival della Montagna, in collaborazione con il Comune, Vibram e il Cai - club alpino italiano. Il campo base (gratuito) di queste «Tracce», questo il tema del 2018, è curiosamente in fabbrica, all'ex Ansaldo di zona Tortona, nello spazio BASE, modello di rigenerazione urbana che, da via Bergognone 34, apre ad una città verticale dove dal 22 al 28 ottobre sfileranno i big dell'alta quota. Non ci sarebbe salone meneghino, senza un segmento «off» e allora, ecco, fra le novità di quest'anno, un fuori festival diffuso. L'opening è lunedì 22 alle 20.30: all'auditorium Verdi, arriva uno dei protagonisti più attesi, Reinhold Messner.

Lui racconterà la sua ultima fatica letteraria, quell'Assassinio dell'impossibile con il quale il re degli ottomila ha voluto dibattere con altri illustri colleghi per delineare i confini e, se possibile, la direzione dell'alpinismo del XXI secolo. Fra i protagonisti di altre sfide impossibili, ecco Andrzej Bargiel (venerdì 26, 20.45): 30 anni, lo scorso maggio dopo aver disceso il K2 con gli sci, in prima assoluta, ha confessato che sì, ha avuto paura. È il nuovo presidente dei Ragni di Lecco, ma in curriculum non ha solo cime, premi ed imprese, bensì anche una laurea in ingegneria: Matteo della Bordella racconterà (sabato 27, 19.45, sala A) la sua esperienza insieme ad altri big dell'alpinismo italiano come Marco Confortola (sabato 27, 19.30 sala B) che continua, come narra nel suo ultimo libro la sua vita di Cacciatore degli 8mila. Ci sono poi sciatori estremi e vincenti, dal freerider Markus Eder, alla campionessa olimpica di snowboard Micaela Moioli (venerdì 26, 20.10).

Dopo 25 anni di tavola da sci, cerca ancora la linea perfetta Ettore Personettaz (giovedì 25, alle 23) che ora dispensa consigli insegnando anche spilt board, una tavola che si divide in due per risalire le cime, e che poi si aggancia per surfare in discesa. Diverse anche le anteprime di film come Sky Piercer con Xavier de la Rue e Duality dedicato al mondo del trail running declinato al femminile. Fra le penne di alpinismo più apprezzate Paolo Paci, Marco Albino Ferrari ed Emilio Previtali. Dagli scrittori ai libri, uno dei cardini del fuori festival va cercato alla Sormani che dedica una mostra (sala catologhi) alle grandi imprese alpinistiche del 900. La montagna si declina anche come sensibilità ambientale al Creative centre di Foro Bonaparte dove, martedì 23, inaugura una mostra dedicata alle migliori architetture alpine curata dall'associazione Architetti Arco Alpino.

I più piccoli troveranno al BASE, con la regia del Cai, un muro di arrampicata per provare lanci, prese ed appigli mentre al museo della Scienza e della Tecnologia si potrà scalare l'Everest, armati non di zaino e ossigeno, ma di un visore di ultima generazione.

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