Giorgio Gaber avrebbe compiuto ottant'anni eppure, già da sedici, ci ha lasciato. Era il giorno di capodanno del 2003. Da allora la sua città, non ha mai smesso di ricordarlo. E da stasera «Milano per Gaber», la manifestazione che gli rende omaggio dal 2007, torna a celebrare la figura di quel menestrello d'autore che ha consegnato alla storia della musica brani e personaggi storici. Dai primi motivetti surreali che hanno inaugurato un modo innovativo di fare musica fino al ritiro dalla ribalta - quella televisiva per lo più - per incamminarsi sulla strada del palcoscenico con una formula innovativa.
Non recital né concerti ma il cosiddetto teatro-canzone che appariva rivoluzionaria sia come rappresentazione sia come forma di comunicazione, perché di fatto questo era. Monologhi inframmezzati da canzoni in cui personaggi variamente motteggiati raccontavano una realtà in chiaroscuro come spesso era la scenografia stessa in cui Gaber si muoveva con l'immancabile chitarra a tracolla. Dai testi di Simonetta usciva il Riccardo come dai brividi del Signor G emergeva una metropoli raccontata sul filo dell'ironia e della nostalgia nel testo che fece la fortuna di quell'album. Com'è bella la città è il contrappunto di una Milano riemersa dal grigio nella suggestione di un suo malinconico figlio.
Oggi che Gaber è morto, pur sopravvivendo a se stesso nella musica e nel ricordo, il Signor G continua a snocciolare le sue storie intinte nel passato e in una musica che nessuno è stato capace di riprodurre. Il teatro-canzone resta un fatto tutto suo e nemmeno un fuoriclasse come Paolo Conte può dire di averne ereditato i caratteri.
Proprio il cantautore astigiano inaugura stasera alle 19 al Teatro Strehler la rassegna di quest'anno. E proprio Paolo Conte proverà a spiegare come il Signor G abbia inciso un solco nella sua formazione artistica, approdata su sponde diverse ma pur sempre storica. E domani alle 15 toccherà a Cesare Cremonini raccontare il suo rapporto con Gaber, la sua prima volta a Milano, il suo ingresso in una dimensione stemperatasi nel tempo, restando fissa nella memoria. Domenica alle 20.30 andrà invece in scena Lo stallo, raro esempio di teatro-canzone, scritto da Sandro Luporini, il coautore del Signor G dopo la morte di Gaber e interpretato da David e Chiara Riondino. E a proposito di grigio, un altro milanese doc, Elio, celebrerà Gaber il 6 maggio alle 20.30 al Piccolo Teatro Grassi con qualche anticipazione dello spettacolo - Il grigio, appunto - che il cantante porterà in scena in autunno.
L'ultima puntata si svolgerà al Pirellone, quello vero, dove al piano terreno sta l'auditorium intitolato al cantautore che il 9 maggio alle 20.30 sarà ricordato con l'amico di sempre, Francesco Guccini, attraverso gli occhi di Teresa, la figlia del bolognese e Lorenzo Luporini, nipote del milanese.SteG
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.