Una domenica fuoriporta sulle tracce del tartufo

Di tartufi ce ne saranno pochi quest'anno, ma non si può dire altrettanto dei cercatori. Parliamo di ottomila persone che domenica scorsa «cercando i tartufi» hanno affollato le vie di un piccolo paese, San Sebastiano Curone, dove si svolge da 32 anni la Fiera nazionale del tartufo richiamo di tanta gente per due domeniche consecutive. Oggi è la seconda.Sono milanesi ma anche genovesi e torinesi che affollano questi luoghi di tartufai e di tartufi, denominati «d'Alba del Piemonte» ma sono autoctoni. La sagra del tartufo rimane un successo anche nell'anno in cui scarseggiano i preziosi «funghi sotterranei», perché ha fatto troppo caldo quest'estate e quando doveva piovere ha piovuto troppo, sostengono gli esperti. «I tartufai dicono che in questi giorni qualcosa potrebbe muoversi» si lasciano scappare gli intenditori del luogo: non bisogna assolutamente farvi affidamento perché i tartufai per antonomasia non dicono mai la verità. Domenica scorsa per l'asta e l'apertura della fiera sono transitati da queste parti 22 kg di tartufi bianchi e 34 di neri. Poco più della metà rispetto allo scorso anno. Il più importante? Un mastino da 440 gr. Sono quasi 300 gli espositori di leccornie e vengono da diverse province. Il piatto grosso è la fantasia di affettati e formaggi, ma anche i vini di queste colline fanno la loro grande parte con la riscoperta del timorasso per gli amanti del bianco e la classica barbera per il rosso. C'è anche tanta buona birra. Chi ha naso si presenti oggi a San Sebastiano Curone. Ne vale la pena.

Fra un vicolo e l'altro, tra una corte antica e una cantina dove stagionano salami e formaggi, ci sarà l'occasione di degustare un piatto semplice al tartufo «raro». Pochi ma buoni e, dopo, tutti se ne andranno via contenti.

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