Avanti un altro. Anzi, altri due (per ora) nuovi aspiranti alla poltrona di Palazzo Marino. Causa emergenza Covid questa volta bastano 334 firme per depositare le liste, un terzo rispetto alla norma, e la scheda elettorale rischia di diventare un lenzuolo con tante figurine da zero virgola. Rimangono ancora quattro ore, dalle 8 a mezzogiorno, per presentare le candidature ma i nomi in corsa ieri sono saliti già a 13. Erano undici i candidati sindaci annunciati, l'uscente Beppe Sala, Luca Bernardo per il centrodestra, Giorgio Goggi per i Socialisti di Milano, Gianluigi Paragone per Italexit, Bianca Tedone di Potere al Popolo, Gabriele Mariani per Rifondazione e Milano in Comune, Alessandro Pascale per il Partito comunista di Marco Rizzo, Mauro Festa per il Partito Gay e Lgbt+, Bryant Biavaschi per Milano inizia qui, la M5s Layla Pavone e Marco Muggiani per il Partito comunista italiano. Ma i primi a presentarsi ieri mattina all'Anagrafe di via Larga per depositare firme e documenti sono stati a sorpresa i delegati del Partito comunista dei lavoratori, che schiera Natale Azzaretto in Comune e presenta una lista anche Municipio 3. New entry anche per il Movimento 3V, con posizioni No Vax (sul sito elettorale le campagne informative sui rischi del vaccino e lo slogan «Non sono una cavia») che candida sindaco il medico chirurgo Teodosio De Bonis. In corsa quindi due no vax (anche Paragone è sulla stessa linea) e cinque candidati della sinistra radicale che potranno insidiare, chi più chi meno, il bacino elettorale di Sala. Tornano sulla scheda i simboli con falce e martello, Pci e Pdci.
Ieri dunque è scattata dalle 8 alle 20 la carrellata in via Larga per depositare o prenotare l'appuntamento per le prime 23 liste, dovrebbero salire a ventisette. Già «ufficializzati» 9 aspiranti sindaci. Ieri non si era ancora prenotata Fdi e mancavano all'appello le due liste a sostegno di Paragone. Corre solo per il Municipio 9, senza candidato sindaco, la lista «Al centro i cittadini».
Tra i primi in fila l'assessore Lorenzo Lipparini, capolista dei Radicali con Sala, con lui corrono tra gli altri l'ex direttore del carcere di San Vittore Luigi Pagano, Barbara Bonvicini, l'attivista transgender Antonio Monopoli, la mamma arcobaleno Corinna Marrone Lesignoli, due pazienti in cura con la cannabis terapeutica. Depositate in mattinata Milano Liberale e Socialisti di Milano a sostegno di Giorgio Goggi, Riformisti per Sala dove corrono anche il campione di ciclismo Gianni Bugno, il portavoce dei ristoratori Alfredo Zini, spesso in piazza contro Sala e il governo durante l'emergenza Covid, l'ex consigliere di centrodestra Carmine Abagnale. La prima consigliera trans in corsa con il Pd è Monica Romano, in lista vari esponenti delle comunità straniere e la portavoce dei rom e sinti Dijana Pavlovic, sostenuta dalle «Sardine». Nella civica di Beppe Sala guidata da Martina Riva e Emmanuel Conte spuntano il «talebano» delle ciclabili Marco Mazzei e Daniela Reho, in pista 5 anni fa nella lista Stefano Parisi sindaco.
Corrono con la Lega (tra gli altri) l'ex capo dei vigili Antonio Barbato, il consigliere di Municipio ex Forza Italia Oscar Strano e Giuseppe Maiocchi, il gioielliere che nel 2004 con il figlio sparò a un rapinatore, uccidendolo. Da 10 anni è già consigliere di Municipio sui banchi del Carroccio.
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