Fanno piangere i «bauscia»: insulti sul graffito dell'Inter

Scritte offensive sul murale in zona Isola che festeggia i 110 anni della società nerazzurra: non sarà ripulito

«I milanisti rosicano», aveva titolato l'altro ieri il Giornale, raccontando i mugugni dei tifosi rossoneri contro il grande mural che in via Borsieri, all'Isola, celebra sulla facciata di un palazzo i 110 anni dell'Inter. D'altronde bastava un'occhiata ai social network per cogliere le frecciate polemiche verso la grande opera appena inaugurata. Ma sembravano i sani sfottò che sono il sale dell'eterna rivalità tra bauscia e casciavitt. Invece la notte tra mercoledì e giovedì qualcuno decide di passare all'azione, e rovina il mural: secchiate di vernice sulle figure che raccontano i decenni di storia nerazzurra, e ai piedi dell'opera il meno originale degli insulti.

La vernice rossa cola come lacrime sul volto di Armando Picchi, il capitano della Grande Inter; lo «Zio» Bergomi sembra che abbia un occhio tumefatto, e il capitano del Triplete, Javier Zanetti, si direbbe addirittura sgozzato. E così tutti gli altri simboli della epopea nerazzurra (scelti con un sondaggio on line che ha lasciato qualche scontento) vengono macchiati e sfigurati: da «Veleno» Lorenzi a Annibale Frossi, fino ai signori in bombetta che al ristorante Orologio diedero vita a una squadra senza confini. Brutto effetto, ma soprattutto brutto gesto. «Il tifo è un'altra cosa», è il commento dell'assessore allo Sport Roberta Guaineri.

E adesso, cosa succede? Nei giorni scorsi, dopo l'inaugurazione, c'era già chi prevedeva che la facciata di via Borsieri sarebbe divenuta una delle mete turistiche cittadine, alla pari della Hall of Fame di San Siro. Nello stato attuale, però, a venire visitato sarebbe più che altro un monumento alla stupidità umana. Vandali, o tifosi di cattivo gusto e scarsa ironia, si sono già esibiti. Così all'Inter si domandano come rimediare al danno. L'insulto tracciato alla base del mural verrà cancellato nelle prossime ore. Ma che fare del resto dell'opera? Al momento della progettazione, nel budget era stata accantonata una parte di fondi per la manutenzione, prevedendo che nei nove mesi di vita dell'affresco qualche opera di ripulitura si sarebbe resa necessaria. «Ma certo non ci immaginavamo - dicono all'Inter un po' sgomenti - che già dopo due giorni sarebbe stato necessario intervenire». Il rischio, visti gli esordi, è che se il mural venisse subito restaurato, il suo destino sarebbe di venire nuovamente deturpato a breve.

Così, almeno per ora, gli eroi della grande Inter rimangono a guardare sorridenti e insanguinati il traffico delle auto e dei treni che scorre ai loro piedi.

Certo, scoprire gli autori della bravata non sarebbe difficile, perché la zona pullula di telecamere: e magari al questore Marcello Cardona, che ai tempi dello «Zio» Bergomi arbitrava in serie A, farebbe piacere dare un nome ai vandali. Ma a Milano accadono cose più gravi.

(Ps: ma se lo rifate, mettete Peppino Prisco)

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