Fascino Santa (Margherita) tra mondanità e tradizioni

Non la frenesia di Rapallo, né il birignao di Portofino. E fu Napoleone a farla diventare un solo Comune

Fascino  Santa (Margherita) tra mondanità e tradizioni

Il Viaggiatore Goloso non va in vacanza, ma questa rubrica sì. Torneremo a settembre, con nuove avventure di gusto dell'Italia migliore. L'estate chiama e la Riviera ligure di Levante, Santa Margherita in particolare, rispondono. Non più Rapallo, con la sua frenesia da città, non ancora Portofino con il birignao da borgo esclusivo, Santa Margherita è un'affascinante via di mezzo, tra radici popolari e pulsioni mondane. Infatti è stata per secoli divisa in due. Fu Napoleone a creare un solo comune e con l'Unità d'Italia si arrivò al nome attuale.

Cosa fare a Santa il weekend? Si comincia andando a Corte per la focaccia che noi zeneisi chiamiamo «del mattino». Colazione alla ligure, fugassa e cappuccino. Gli audaci, focaccia e un bianchino. Fiordiponti è una garanzia e da qualche anno è sbarcato anche Milano. In alternativa, un dolce o un gelato (da passeggio) alla Gelateria Cioccolateria Gepi. Con focaccia e/o gelato, saliamo alla splendida Villa Durazzo, molto conosciuta perché vi si svolgono congressi, convegni e riunioni politico-economiche che trovano ampio spazio sui media. Fu la residenza estiva della famiglia Durazzo. Passata di mano e variamente risistemata, ora appartiene al Comune ed è visitabile. Gli «Appartamenti del Piano Nobile» sono arredati con mobili d'epoca e ospitano dipinti di scuola genovese dei secoli XVII e XVIII. La particolarità del luogo dove ci fermiamo per pranzo, l'Oca Bianca, è che offre una cucina di terra, a trazione carnivora: roast Beef di Angus, cipolle rosse caramellate e riduzione di Marsala; tagliolino carbonara all'Oca Bianca con petto d' oca stagionato, rosmarino e timo; Chateaubriand con le salse della casa. Accanto, la Cantina dell'Oca bianca offre salse, confetture, olio, vino, ma anche uno spazio per aperitivi e degustazioni.

È il momento di una bella passeggiata verso Portofino sulla strada distrutta dalla mareggiata e prontamente rimessa in funzione. Incontriamo due luoghi storici. Il primo è il Covo di Nord Est, uno degli mitici locali della Dolce Vita. Ancora in auge, certo, ma la sua forza evocativa risiede nel suo passato. Nato come abitazione privata, alla fine dell'Ottocento, stilisticamente segnato dalla sintesi tra art decó e razionalismo, venne inaugurato nel 1934 ma il nome non piacque al Fascismo e così venne mutato nel più prosaico «Tana». Nella stagione del boom e dei grandi industriali, dai grandi yacht scendeva una clientela dai nomi dorati: Agnelli, Mondadori, Rizzoli, Onassis. D'inverno si andava in via Veneto d'estate alla Capannina o al Covo. Brigitte Bardot e Roger Vadim, Jane Fonda e Frank Sinatra, Nat King Cole, i Platters, Gloria Gaynor e la gloria locale Gigi Rizzi erano di casa. In sottofondo la voce arrochita dalle sigarette di Fred Buscaglione, l'orchestra di Renato Carosone e i confidential Bruno Martino e Peppino Di Capri. La chiamavano estate su questa sorta di rotonda sul mare. Prima di Paraggi, il convento San Girolamo della Cervara deve la sua costruzione (1361) a Ottone Lanfranco, cappellano della Chiesa di Santo Stefano di Genova. Numerosi passaggi e numerosi personaggi tra queste mura: Petrarca, Papa Gregorio XI, Santa Caterina da Siena, Massimiliano d'Austria. Suo malgrado, «ospitò» anche, Francesco I di Francia, prigioniero degli spagnoli, dopo la sconfitta a Pavia (1525). Ora ospita eventi, da congressi a feste private e tra le camere per gli ospiti, una è dedicata appunto allo sfortunato re di Francia. Ritornando a Santa impossibile non fermarsi al Mercato del pesce, dove, tra le varie qualità di pescato, spicca il celebre gambero rosso. Molti di questi prodotti finiscono sulla tavola della Taverna del marinaio: cappon magro; zuppetta con cozze gamberi e calamaretti; bavette al pesce spada, pinoli, olive taggiasche, pesce al forno con patate, frittura. Da Pinamonti l'aperitivo: fugassa, con la polpa di olive, magari, e un bicchiere di bianco. Ma sì, come a colazione. Finale in gloria con il Bistrot di O Magazin, famosa insegna di Portofino. La famiglia Mussini ha aperto un locale più adatto ai giovani.

Accanto allo spaghetto ai totanetti, piatto di battaglia della casa, ecco il gazpacho con gamberi di Santa e verdure croccanti; la dadolada di salmone con pomodori secchi, mandorle e avocado su salsa teriaki (molto gettonata) e la ricciola scottata su pure di melanzane. Buona estate a tutti.

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