Grandi chef ospiti nei locali di grandi chef E la sfida ai fornelli diventa «jam session»

Grandi chef ospiti nei locali di grandi chef E la sfida ai fornelli diventa «jam session»

Nell'era del food e dell'Expo dei masterchef, in città si moltiplicano le performance nelle cucine più accreditate: la moda del momento sembra essere quella della jam session, ovvero performance a quattro o sei mani che vedono i cuochi ospitare per una sera colleghi illustrissimi. Due esempi andranno in scena questa settimana presso due ristoranti blasonati, uno storico e uno di nuova generazione. Il primo evento in ordine di tempo si svolge martedì sera presso il ristorante Sadler, a margine del congresso Identità Golose e vedrà sfidarsi Claudio Sadler - chef del locale ospitante - e Pino Cuttaia, cuoco de «La Madia» di Licata. I due chef hanno creato per l'occasione un menu di 6 portate per condurre gli ospiti in un percorso di sapori che unisce la filosofia culinaria e la creatività dei due chef alla cucina tradizionale delle rispettive regioni: Sicilia e Lombardia.

Attesissimo il «match» che si svolge giovedì 12 febbraio da «Asola», sul grattacielo Bryan&Barry. La cucina «sartoriale» ” ripropone il riuscitissimo esperimento della cena d'autore con un menu inedito nientemeno che a otto mani. Ad affiancare il talentuoso Matteo Torretta, chef di Asola, i fratelli Christian e Manuel Costardi dell'omonimo ristorante nell'hotel Cinzia di Vercelli (1 stella Michelin), e Luciano Monosilio, chef del Pipero al Rex di Roma (1 stella Michelin).

Quattro colleghi, ma soprattutto quattro amici. Otto portate in tutto per compiere un viaggio ideale da Milano a Roma passando da Vercelli. Ad aprire le danze, saranno i Costardi Bros con un omaggio a Lucio Fontana: capasanta, crema di latte, bottarga e caviale. Quindi il secondo antipasto firmato da Matteo Torretta: calamaro ripieno di salsiccia lodigiana, cima di rapa al limone e noir di seppie. Come primo piatto non poteva mancare il celebre Costardi's Tomato Rice, un classico di Christian e Manuel.

Quindi due secondi piatti: il salmone al cartoccio di Luciano Monosilio e il “Maxi-bon” di manzo con pappa al pomodoro e rapanelli di Matteo Torretta. Doppio finale dolce con «Il Tiramisù di Luciano» e «Il sole d'inverno» che porta la firma di Galileo Reposo, chef patissier del Ristorante Asola.

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