I 500 anni di Leonardo

Mostre e rarità cinematografiche sul capolavoro che è patrimonio dell'Umanità: si comincia venerdì

Lucia Galli

Il Novecento del Cenacolo di Leonardo? Non è stato un secolo breve, come il XX secolo è solitamente definito, semmai molto intenso. Dai restauri ai bombardamenti, ai tentativi di imitazione o rilettura cinematografica passando per Luis Buñuel, Peter Greenway e perfino I Simpson e Jesus Christ Superstar - quell'ultima cena è forse l'icona artistica più globale, tanto perfetta quanto delicata. Nelle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del Genio, altrettanto globali e diffuse sono le iniziative, ma sugli sguardi incrociati e fatidici di quei 13 celeberrimi commensali, arrivano anche le iniziative pensate dal polo museale regionale della Lombardia, con il museo nazionale del Cenacolo e la Cineteca italiana, in collaborazione con i domenicani di Santa Maria delle Grazie e Intesa San Paolo.

Tre percorsi paralleli e cinque sedi espositive: fra il refettorio, la basilica, le Gallerie D'Italia, palazzo Litta e il museo del Cinema ecco incontri e giornate di studio, una mostra fotografica - che poi diverrà permanente «antipasto» all'accesso all'affresco oltre a una ricca rassegna cinematografica. «L'ultima cena per immagini» è un programma di iniziative che, da questo fine settimana a fine anno, racconterà l'immagine per eccellenza che Leonardo ci ha lasciato in pittura, attraverso le molte immagini che, nel secolo scorso ne hanno accompagnato la vita.

«L'obiettivo è far uscire dal suo naturale luogo di conservazione un'opera celeberrima, ma distante e fortificata nel nome della sua fragilità», spiega Emanuela Daffra, neo direttore del polo regionale. «Il 50% dei turisti visita la Lombardia per ragioni culturali e raccoglie 11 dei 54 luoghi Unesco italiani: uno è il Cenacolo aggiunge Stefano Bruno Galli, assessore regionale ad Autonomia e Cultura che con questa iniziativa amplierà il suo percorso di fruizione». Già, il cenacolo si moltiplicherà proprio attraverso la principale delle iniziative di questo progetto. Da maggio negli ambienti di accesso al refettorio sarà allestita una mostra che raccoglierà parte delle 2mila immagini in corso di digitalizzazione, messe a disposizione dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio.

«Il pubblico che arriva al Cenacolo - spiega Michela Palazzo direttrice del museo è così eterogeneo che ha bisogno di strumenti anche più moderni e accattivanti rispetto a chi abbia già una coscienza artistica e culturale». E allora non solo la genesi artistica del dipinto, ma anche la sua storia recente. Ecco gli scatti dei restauri di Mauro Pelliccioli, il terribile bombardamento aereo che incredibilmente risparmiò le pareti affrescate, le foto della basilica e del tetto sventrato illustrano il miracolo. E ancora, ecco il new deal del Cenacolo dopo il restauro di Pinin Brambilla Barcilon, concluso 20 anni fa. Si comincia subito. Da venerdì a domenica il museo del Cinema apre l'archivio e permetterà ai visitatori, armati di visori per la realtà aumentata, di «frugare» nella memoria di spezzoni del film realizzato da Luigi Rognoni sul restauro di Pelliccioli.

Il racconto prosegue con un ciclo di incontri: l'11 aprile la basilica ospita la proiezione di Christus, film muto del 1916, con accompagnamento musicale dal vivo, mentre il 23 maggio alle Gallerie d'Italia la restauratrice Brambilla Barcilon dialoga con la regista Anna Zanoli che nel 1987 ha realizzato il documentario sui 22 anni di lavoro a tu per tu con le tinte di Leonardo.

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