Ancora ira dei costruttori sui banchi della Azzolina. Ma Arcuri già esulta per le offerte

Le aziende italiane protestano ancora per il bando relativo alla realizzazione dei banchi voluti dal ministro Azzolina: "Serve una capacità produttiva enorme"

Ancora ira dei costruttori sui banchi della Azzolina. Ma Arcuri già esulta per le offerte

Il bando indetto dal commissario Arcuri per la produzione dei banchi scolastici fa acqua da tutte le parti. Continuano le proteste da parte delle aziende italiane che, ancora una volta, s'infuriano per le richieste sui generis del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina: "Le cose impossibili restano impossibili", spiega con una nota Assufficio di Federlegno Arredo.

Il ''bando impossibile"

Definirlo ''impossibile'' è quasi un eufemismo. Se aveva suscitato qualche perplessità la richiesta dei ''banchi dinamici'' (dotati di rotelle e seduta mobile) quella dei banchi tradizionali (monoposto e in legno) rappresenta una delle criticità maggiori in seno al bando indetto dal commissario Arcuri lo scorso 20 luglio. Il motivo è che i requisiti contenuti nel versione originale, ma anche nella rivisitazione successiva, non tengono conto della reale capacità produttiva delle aziende italiane che potrebbero parteciparvi. I tempi dettati dalla Azzolina sono eccessivamente stringenti rispetto al numero di supporti da realizzare (1,5 milioni entro fine agosto) e i costi relativi all'approvvigionamento delle materie sforano di gran lunga le stime forfettarie abozzate in queste settimane. "Abbiamo continuato ad analizzare in maniera approfondita il bando e studiato con fornitori di prodotti e servizi coinvolti ogni soluzione possibile che potesse garantire il rispetto dei requisiti riportati nel bando stesso, purtroppo giungendo sempre alla medesima conclusione: missione impossibile. Ma Assufficio - spiega in una nota - è andata oltre per non lasciare niente di intentato ed è riuscita ad aggregare tutti i suoi associati produttori di arredi scolastici - che realizzano circa l’80% del fatturato nazionale del settore - in un'unica grande ATI (associazione temporanea di imprese) in modo da presentare un'offerta che risponde però a modalità e tempistiche diverse da quelle indicate nel bando".

"Presentate 14 offerte"

Data l'irrealizzabilità delle richieste, fino ad oggi, c'è stato il rischio concreto che il bando andasse deserto, ovvero, che non vi fossero adesioni. Tuttavia, il commissario Arcuri ha poc'anzi comunicato che alla chiusura della gara europea, fissata alle ore 14 di mercoledì 5 agosto, risultano pervenute 14 offerte. "Sono state presentate 14 offerte, un risultato ritenuto soddisfacente - spiega la nota dell'ufficio stampa del commissario straordinario - . Oltre alle imprese italiane, tra i proponenti vi sono anche aziende estere. La Commissione giudicatrice si è subito insediata e si è messa al lavoro per poter aggiudicare la gara entro il 12 agosto, come previsto dal bando".

"Le cose impossibili restano impossibili"

Con la ferma volontà di trovare un compromesso tra le parti, FerlegnoArredo ha avanzato una controfferta: "Nessuno può dirci che non ci abbiamo provato e messo la buona volontà, ma le cose impossibili restano impossibili. Mobilferro srl, Vastarredo srl, Camillo Sirianni sas, Sud Arredi srl, Arreda la scuola srl, Paci srl, Biga srl presenteranno pertanto un'offerta ma rispondente a requisiti che sappiamo di poter soddisfare.

Da imprenditori - conclude la nota di Assuficio - siamo abituati a misurarci con la realtà e anche questa volta l'abbiamo fatto con chiarezza e onestà e abbiamo messo sul tavolo quanto è realisticamente fattibile. Non siamo abituati a sfogliare il libro dei sogni irrealizzabili. Ci auguriamo che finalmente si facciano i conti con la realtà" .

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