Un incontro sulla città per mettere le basi di un'eventuale collaborazione con i futuri sindaci, che per Beppe Sala ha anche il sapore amaro del cahier de doleances. Gli imprenditori rivendicano un maggior coinvolgimento nelle scelte che riguardano il settore, più attenzione all'urbanistica, maggior velocità nelle pratiche edilizie e revisione del piano parcheggi. Sono alcuni dei punti di criticità che l'associazione di categoria sottopone all'attenzione dei candidati per palazzo Marino per «rendere la città più semplice, sostenibile, attenta al lavoro. Grandi ma anche piccole questioni - sottolinea Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, l'associazione dei Costruttori di Milano, Lodi, Monza e Brianza - molte volte infatti siamo bloccati per problemi che potrebbero essere facilmente e rapidamente risolti».
Un coinvolgimento concreto, la prima richiesta (con frecciatina). «Non vogliamo solo sederci ai tavoli, ma essere coinvolti nelle fase precedenti a decisioni tecniche perchè non ragioniamo da contro parte, nell'ottica di dare valore alla città» attacca la presidente. Un esempio su tutti: la recente scelta di affidare a MM la manutenzione ordinaria degli edifici scolastici e la gestione del verde pubblico per i prossimi 25 anni. «Scelta che penalizza fortemente il mercato delle piccole imprese, anche del territorio, alle quali viene di fatto sottratta una quota rilevante di mercato, fondamentale per la loro sopravvivenza» polemizzava a luglio l'associazione in occasione dell'approvazione della delibera da parte del consiglio comunale. «Auspico concludeva Regina De Albertis di poter avere in futuro con il Comune un confronto in merito a scelte che ci coinvolgono come settore in maniera così significativa». E così ieri è stato ribadito: «Noi in quell'occasione non siamo nemmeno stati sentiti». Così le osservazioni al Pgt presentate dal tavolo «C'è Milano da fare» «non sono state recepite» ricorda De Albertis.
Più partecipazione, maggiore velocità da parte degli sportelli per l'edilizia: «100 giorni per una pratica sono eccessivi» lamentano i costruttori. Il sindaco è costretto a fare ammenda e promette «assunzioni di personale, anche di quadri e dirigenti negli uffici» per velocizzare l'iter burocratico. Infine i parcheggi: in città mancano 34.500 posti auto per residenti, 83mila posti a pagamento. «La quota di posti auto necessari in città non mi risulta - risponde Sala, che si dice disponibile a discutere di silos a patto «che vengano realizzati in due anni». «Non si possono lasciare i cittadini con i cantieri aperti troppo a lungo -spiega il sindaco- ma nessuno di noi fa la guerra alle macchine. Io non l'ho mai fatta.
Quello per cui lavoro è portare Milano a essere simile alle grandi città europee. Siamo passati dalle 60 auto per cento abitanti alle 50 e possiamo scendere. Offriremo alternative, c'è lo sharing e per le metropolitane abbiamo un piano corposo, se ci danno i fondi del governo cambia la situazione».
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