I giganti del web aiuteranno a risolvere la crisi dei negozi

L'impatto di chi distribuisce i prodotti ordinati online servirà a sostenere gli esercenti che sono in difficoltà

I giganti del web aiuteranno a risolvere la crisi dei negozi

Quanto impattano sull'ambiente le nuove piattaforme logistiche da cui entrano e escono migliaia di veicoli al giorno e possono diventare una risorsa per salvare il commercio di vicinato? Sono alcune delle domande emerse durante il convegno «Urbanistica e commercio: nuove idee e nuovi orientamenti» organizzato ieri da Confesercenti Lombardia al Palazzo Giureconsulti dove si è discusso di quale possa essere il futuro del commercio di fronte alle sfide attuali: come la vacancy, cioè lo svuotamento degli spazi commerciali compresi i grandi shopping mall, il consumo di suolo, e il modo per recuperare le risorse per combattere la crisi.

È il momento di parlarne perché, come ha sottolineato il docente del Politecnico Luca Tamini «già l'anno scorso il mercato delle vendite online di prodotti, che cresce a ritmi cinesi, per la prima volta ha superato quello della vendita di servizi». Cioè via internet si vendono più sacchetti di pomodori che viaggi. E l'aumento annuale del settore è del 25%, mentre ancora non esiste uno studio che chiarisca l'impatto ambientale delle consegne che Amazon e fratelli eseguono ogni giorno. E siamo anche nel periodo in cui, come ha ricordato Tamini, emergono i temi dei grandi shopping mall abbandonati come a Cinisello, dove la struttura è entrata in crisi quando gli operatori di uno dei due piani hanno iniziato a non pagare gli affitti. Ma anche esempi fortunati come quello di Bergamo, il sindaco Giorgio Gori era presente al convegno, dove il Comune è riuscito a mantenere vivo il commercio nelle strade del centro grazie ad alcuni interventi urbanistici.

Ma non tutti i comuni hanno le risorse per pagare, anche la detassazione implica un mancato introito per l'Amministrazione e dunque meno soldi per i servizi, quindi una soluzione l'ha ipotizzata Sebastiano Barisoni, vicedirettore del Sole 24 Ore e moderatore del convegno: «I soldi per le politiche attive possiamo chiederli ai giganti del web?». Alessandro Mattinzoli, assessore regionale allo Sviluppo Economico, ha subito ricordato che la Regione aveva già studiato come intraprendere questa strada proprio usando la leva delle piattaforme logistiche.

«Gli insediamenti delle piattaforme di logistica dovrebbero rispondere agli stessi iter amministrativi delle grandi strutture di vendita, valutando pertanto per ognuna di esse gli impatti socio-economici sul territorio e tutte le ricadute conseguenti - ha rimarcato Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano -. Va da sé che sono da contemplare travasi economici sotto forma di prelievo fiscale, dalle grandi potenze commerciali internazionali verso il territorio e le micro imprese che lo tengono in vita».

Tra l'altro Amazon e sorelle potrebbero trovare uno sbocco imprevisto proprio in

quelli che sembrano concorrenti come i negozi di vicinati definiti come il suo «sbocco naturale» da Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti nazionale, che ha ricordato come «Amazon non vende niente, distribuisce».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica