Barbara Silbe
L'importanza del ritratto. L'importanza della fotografia stampata. L'importanza del ricordo. Sono queste le basi da cui parte Settimio Benedusi per la sua performance milanese. Non è la prima che propone e siamo certi che non sarà l'ultima, ma è una delle più vaste. Si intitola «Ricordi?», apre oggi in via Vincenzo Cappelli 2, zona piazza Gae Aulenti, dove un grande set fotografico accoglierà chi vorrà passare e farsi scattare, gratis, un ritratto d'autore. Unica condizione per partecipare è quella di presentarsi con un parente, un amore, un amico del cuore («può anche essere un gatto!» afferma lo stesso Benedusi). Il giorno dell'inaugurazione non ci saranno foto esposte, scatto dopo scatto la mostra prenderà forma con i volti di chi vorrà diventare protagonista di questa collettiva di ritratti di gruppo.
Per dare valore eterno ai «Ricordi?», ogni scatto sarà subito trasferito su carta grazie al supporto delle stampanti HP e affisso alle pareti. Ogni partecipante potrà anche portare a casa la sua copia omaggio. L'ideatore di questo evento ha coinvolto, oltre a se stesso, più di trenta colleghi che si alterneranno dietro l'obiettivo fino a domenica 17. Sono Giovanni Gastel, Carlo Carletti, Toni Thorimbert, Jacopo Benassi, Oliviero Toscani, Piero Gemelli, Alessio Albi, Maki Galimberti, Sofia Uslenghi, Matttia Zoppellaro e molte altre firme importanti del panorama artistico e creativo, che si metteranno a vostra disposizione per un indimenticabile clic.
Scopo dell'iniziativa dal sapore vintage, oltre a divertirsi insieme, è quello nobile di farci pensare che l'arte può rendere importanti attimi della nostra vita e che, per non perderli, dobbiamo imparare a renderli tangibili. La fotografia è memoria, testimonianza concreta di quel che abbiamo visto o vissuto ed è il più potente e immediato dei linguaggi espressivi. Il ritratto inoltre è, tra tutti i generi di questa arte ora inflazionata, a cui tutti pensano di poter accedere senza sforzi, quello che più rappresenta questo nostro bisogno di fermare nell'istante espressioni, rapporti, gesti tra le persone.
Basta guardare le vecchie foto di famiglia, per tornare indietro nel tempo. Una volta le chiudevamo in qualche preziosa scatola, oggi stanno nelle cartelle del computer o dello smartphone, con il rischio che vadano perdute per sempre. Sembra un paradosso, ma viviamo in un'epoca nella quale abbiamo le immagini dipinte o stampate dei nostri avi e non dei nostri figli e tutti scattiamo compulsivamente decine di selfie da condividere e dimenticare nella rete. Ci pensano ora i grandi maestri, a celebrare la stampa fotografica e il loro stesso lavoro, senza bisogno di fare un back up.
Le attrezzature fotografiche professionali sono fornite da Aproma.
Ingresso libero. Orari di apertura: 12 dicembre 11-20; 13-16 dicembre 10-20; 17 dicembre 10-16
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.