I magnifici 14 lombardi alla conquista dell'Europa

Tra gli 81 azzurri in gara ai campionati ci sono tante promesse locali Oggi tocca alla bocconiana milanese Giorgi con i 20 chilometri di marcia

Oggi tocca a lei, bocconiana doc ma, almeno per questa volta, niente libri sotto il braccio, nessun esame da sostenere né tesi da preparare. La milanesissima Eleonora Giorgi (solo omonimia con l'attrice italiana degli Anni '70/80), 24 anni, lunghi boccoli castani e un sorriso accattivante, alle 9,10 sarà sulla mitica pista di Zurigo per partecipare alla 20 chilometri di marcia con in palio il titolo europeo o anche un piazzamento sul podio che «non butterei certo via», afferma l'azzurra che ha scalato le classifiche della marcia in breve tempo e ora si propone come una delle più forti marciatrici mondiali. Tra febbraio e marzo ha stabilito la miglior prestazione mondiale sui 5000 in pista e due italiane (nei 3000 indoor e nella 20 chilometri, con un bel 5° posto in coppa del mondo). Marcia e Bocconi sono il pane quotidiano della Giorgi che ha appena dato l'ultimo esame (Analisi economiche delle politiche industriali e territoriali) con un bel 28 come votazione e che ora sta preparando la tesi per la laurea specialistica in economia delle pubbliche amministrazioni e istituzioni internazionali da discutere in ottobre. Ma anche allenamenti, uno al mattino al parco Trenno e un altro pomeridiano al XXV Aprile con relativa montagnetta di San Siro, su e giù, tacco e punta in continua progressione, con il fidanzato Matteo Giupponi (che gareggia questa mattina nella 20 chilometri) a darle il ritmo giusto.

«Darò tutto, ma non sono al top della condizione», afferma Eleonora. «Tutto bene fino a giugno poi al raduno in quota a Livigno e Vitipeno mi son dovuta fermare 15 giorni per un'infiammazione alla rotula del ginocchio destro, mi sono ripresa, ho faticato tanto e ora me la voglio giocare con le altre». E qui la Giorgi snocciola i nomi delle rivali: «Tutto ruoterà intorno al terzetto russo composto dalla imbattibile Anisya Kirdyapkina, Elmira Alembekova e Vera Sokolova, prima, terza e quarta in coppa del mondo, la cinese Hong Liu seconda, ma attenzione all'ucraina Olyanovska, alla portoghese Cabecinha, alla giovane ceca Drahotova e soprattutto alle azzurre Antonella Palmisano e Curiazzi e mi auguro che in corsa ci si possa dare una mano perchè la concorrenza fa davvero tremare i polsi». Insomma, medaglia nel mirino e poi? «Poi tornerò in Bocconi che per me è come una mamma, per studiare ma anche per dar vita al progetto di un campus con pista e piscina modello Usa nell'area della ex Centrale del latte in zona parco Ravizza» conclude.

Ma non solo la bella Eleonora sulla pista del Letzigrund perché a Zurigo sono ben 14 (9 uomini e 5 donne) su 81 i moschettieri che terranno alto il vessillo della Lombardia. Con poche speranze di medaglia, a onor del vero, ma almeno fare bella figura e conquistare la finale. C'è già il triplista 33enne Fabrizio Schembri, numero tre azzurro (dopo Donato e lo sfortunato Greco subito eliminato), ottavo ai mondiali di Mosca 2013 e il duecentista ex calciatore Diego Marani che dovra correre ai suoi massimi livelli, cioè sotto i 20"50.

Ai giovani rampanti si può invece chiedere di mettersi in vetrina, come il promettente Desalu Eseosa sui 200 metri e la juniores Herrera Abreu in staffetta, mentre deludente è stata la toccata e fuga degli ostacolisti dei 110 hs Hassane Fofana (con 13“55 fuori per un solo centesimo) e il 20enne Lorenzo Perini, il più giovane tra gli azzurri, out con un 13“77 da dimenticare. Punto di domanda per Michele Palamini che correrà la seconda maratona della carriera dopo aver superato giorni fa qualche problema fisico.

Ci si aspetta un acuto dall'ottocentista bergamasca Marta Milani mentre per gli staffettisti Juarez, Severi e la Bonfanti già conta esserci. Certo non è più la Lombardia d'oro dei Cova e Panetta, ma basta sapersi accontentare.

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