I No pass compiono i "18" ma la polizia guasta la festa

Fermato il diciottesimo corteo, tensioni con gli agenti Identificati in 257, 2 indagati, 49 verbali e 31 Daspo

I No pass compiono i "18" ma la polizia guasta la festa

Donne con le mani giunte che si raccolgono in preghiera contro il Green pass e la forza pubblica; un ragazzo che finge di stare male e quando qualcuno accenna a chiamare i soccorsi, si rialza con l'agilità di un gambero; urla, spintoni e sceneggiate di vario genere. La resa (o la fine) dei No Green pass passa attraverso un pomeriggio surreale e scuro di umidità. Tra piazza Fontana, piazza Duomo e piazzetta Reale blindate da un apparato di sicurezza con tutti i crismi e che quasi non deve nemmeno alzare un dito per stroncare sul nascere il timido tentativo di ricreare un corteo «in fuga» tra Palazzo Reale e il Museo del Novecento. Per un bilancio che parla da solo sul successo della strategia del contenimento adottata dal questore Giuseppe Petronzi (perquisizioni, denunce, Daspo e un appartato di ordine pubblico teso a sfiancare e disorientare i manifestanti accerchiandoli e cinturandoli in aree del centro): 257 persone identificate, due milanesi indagati a piede libero (un 57enne per la resistenza opposta a pubblico ufficiale e un 62enne per resistenza e per aver rifiutato di fornire le proprie generalità), 49 sanzioni amministrative per occupazione di aree urbane, 31 ordini di allontanamento e due Daspo urbani.

Quindi ieri, diciottesimo sabato di manifestazioni No Green pass, sotto la Madonnina non c'è stato nessun corteo, come prevede ormai la circolare del Viminale per le manifestazioni non preavvisate che impone anche di evitare centri storici e obiettivi sensibili.

Su Telegram la «galassia» dei contrari alla certificazione verde era pronta a scendere in piazza in quella che doveva rappresentare una giornata «decisiva»? Quel che si è visto è stata invece una folla sfilacciata di poco più di 800 irriducibili isterici ormai isolati anche tra loro, che si è esibita in singoli episodi di insofferenza davanti agli uomini del reparto mobile della polizia e del Battaglione dei carabinieri schierati in assetto antisommossa, tra camionette e lampeggianti.

Fin dalle 16 (la protesta partiva ufficialmente, come sempre, alle 17, da piazza Fontana) la polizia ha fermato e identificato i manifestanti arrivati nell'area tra piazza Fontana e piazza Duomo, invitandoli ad allontanarsi e chi tentava di resistere veniva subito bloccato. Quando un centinaio di partecipanti alla protesta, che non erano riusciti ad arrivare in una piazza Fontana ormai blindata, si è diretta verso piazza Duomo in una sorta di corteo urlando «Libertà», la polizia ha chiuso l'accesso alla piazza con un cordone davanti a Palazzo Reale.

A quel punto ci sono state tensioni e contatti tra i manifestanti e le forze dell'ordine, ma - nonostante gli insulti agli agenti e piazzate di ogni tipo - è durata poco: alle 19 era tutto finito. Con le manifestazioni che fino a un mese fa tenevano in ostaggio la città il sabato pomeriggio che ormai sembrano un ricordo stantio e anche un po' dilatato dalla memoria.

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