I Verdi chiedono meno deroghe in Area B. Per fortuna Sala fa finta che non esistano

Il gruppo di maggioranza alza l'asticella: Non concedere più accessi ai ricchi"

I Verdi chiedono meno deroghe in Area B. Per fortuna Sala fa finta che non esistano

C'è un mondo che protesta, dalle imprese ai pensionati, vigili, agenti di polizia, persino sindaci del centrosinistra ed esponenti dei Verdi e Pd nell'hinterland (qualche giorno fa hanno appeso cartelli anti Sala al varco al confine tra Rozzano e Milano) eppure il gruppo di Europa Verde in consiglio comunale chiede di inasprire ulteriormente Area B. «É una misura necessaria per ridurre l'inquinamento, il cui impatto sulla salute è sempre più preoccupante - scrivono in una nota il capogruppo Carlo Monguzzi e i consiglieri Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini - ma crediamo che i nuovi divieti nella ztl» che da lunedì scorso bloccano anche i diesel Euro 4 e 5 «non bastino. Serve una revisione delle deroghe, che così fatte vanificano il divieto e soprattutto una strategia più ampia per rendere la mobilità pubblica un'alternativa realmente praticabile e preferibile dai cittadini, specialmente nelle zone più periferiche dell'area metropolitana». Secondo Europa Verde «le deroghe del Move In sono concesse indiscriminatamente a chiunque ne faccia richiesta, permettendo di fatto di aggirare i divieti. Crediamo invece che debba esserci una selezione più rigida, al fine di venire incontro a chi ne ha realmente bisogno: ai ceti sociali più svantaggiati che non potrebbero permettersi di cambiare la propria automobile. Allo stesso tempo, riteniamo sia fondamentale aumentare l'offerta dei parcheggi di interscambio, la rete dei mezzi pubblici e l'offerta di car sharing». Il sindaco Beppe Sala ha tirato dritto con i divieti, nonostante gli appelli arrivati da Regione, Aci Milano, colleghi Pd dell'hinterland e categorie, ma quantomeno tratta pure i Verdi, che fanno parte della maggioranza, alla stregua di comitati di zona. E risponde picche. «Sono molto felice di fare il sindaco, è un lavoro che amo, ma purtroppo non riesci a mettere d'accordo tutti - premette Beppe Sala -. Siamo nel paradosso che ho chi mi intima di soprassedere all'implementazione di Area b e chi mi intima di essere ancora più drastico. Vado avanti con la mia testa, ascolto tutti ma non cambio idea». Farà finta di ascoltare quindi i partiti del centrodestra che hanno occupato l'aula lunedì per ottenere un incontro con Sala sui nuovi divieti, l'appuntamento è per oggi alle 17.30, ma forse ha qualche problemino in più nella sua maggioranza se non riesce a «contenere» le uscite in libertà dei gruppi che lo sostengono. E che «sparano» sempre più in alto.

Sala è tornato ieri a parlare anche del caro bollette, precisando che «i Comuni purtroppo non hanno le risorse per poter aiutare i cittadini, abbiamo anche noi una bolletta che fa spavento.

E quella del teatro alla Scala è passata di due milioni pre Covid a sei milioni. redo serva dare sostegni e pompare moneta per far sopravvivere il sistema, ma sono azioni che devono arrivare dal governo e, più su, dall'Unione europea».

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