I concerti illegali dei centri sociali che Sala finge di non vedere

L'amministrazione di sinistra lascia praticamente carta bianca all'organizzazione di eventi illegali per finanziare le occupazioni. Così i centri sociali della città sono liberi di infrangere le regole

I concerti illegali dei centri sociali che Sala finge di non vedere

Continuano i favoritismi di Beppe Sala nei confronti della sinistra più estrema e, in particolare, dei centri sociali, lasciati liberi di agire nell'illegalità senza che l'amministrazione comunale si muova per porre un freno a comportamenti ben al di là della liceità. Chi vive Milano conosce molto bene il mondo dei centri sociali e delle occupazioni perpetrate ai danni di edifici comunali e non, che in questo modo vengono sottratti alla comunità. Da quel bacino arrivano molti voti per la sinistra, che quindi non ha interesse nel contrastare le pratiche illegali dei centri sociali che, quindi, si sentono autorizzati a proseguire nella loro opera alla luce del sole. Lo dimostra quello che accade in via dei Transiti, a ridosso di quel quartiere Nolo con il quale l'amministrazione del Comune di Milano si riempie la bocca adducendo a una riqualificazione che, nei fatti, non esiste nei modi che questa vuole comunicare.

"Una serie di concerti abusivi nel giardino di via dei Transiti a pochi metri dal centro sociale T28 dal mese di giugno fino alla data del 21 luglio. Rumore, schiamazzi e alcolici a fiumi, proteste dei cittadini e chiamate al 112 e al numero di emergenza della polizia locale senza ottenere alcun tipo di intervento", spiegano Luca Lepore e Vanessa Ragazzoni, rispettivamente capogruppo e consigliere della Lega in Municipio 2. Con la loro interrogazione hanno chiesto delucidazioni al presidente del Municipio 2, Simone Locatelli, in quota Pd. Non stupisce che, visto il partito di appartenenza, si lasci quasi carta bianca per l'organizzazione di eventi abusivi da parte dei centri sociali. La risposta del presidente è arrivata ma i sue esponenti leghisti la definiscono "surreale": "La sinistra sembrerebbe l’unica a non accorgersi delle malefatte dei loro amichetti anche perché questi concerti si sono svolti dopo una ampia pubblicità tra manifesti e social. Deduciamo che la sinistra milanese abbia fatto finta di non vedere per non infastidire gli antagonisti e permettere loro, come al solito, di fregarsene delle regole e del convivere civile".

Invece di offrire risposte, Simone Locatelli nella sua replica evidenzia che "queste iniziative si tenevano anche in anni passati e nonostante la cancellata posizionata a recinzione del luogo". Pare che l'amministrazione di Milano si sia ormai inginocchiata a una pratica illegale, considerandola parte della sua tradizione, ma i cittadini non sembrano d'accordo con questa lettura, viste le tante proteste. "Mi pare che il disordine che attraversa Milano abbia come rappresentazione plastica gli amministratori del Pd. Non capire la gravità di quanto avvenuto, e dopo la nostra interrogazione e la risposta di Locatelli i concerti sono proseguiti tranquillamente, vuol dire che viviamo una illegalità istituzionalizzata con feste ed happening nelle piazze a loro piacimento, senza alcuna autorizzazione", spiegano i consiglieri.

Locandina festa centri sociali

Ma basta vedere le locandine dei concerti per capire quale sia il fine ultimo di ogni evento, ossia l'autofinanziamento del centro sociale, con tanto di slogan: "Supporta le occupazioni, diffondi l'autogestione". Come se le occupazioni non fossero illegali.

E nemmeno quando la Lega ha posto all'attenzione del presidente del Municipio il problema c'è stata una risoluzione, nonostante Locatelli abbia dichiarato di aver informato la polizia locale. Le feste sono proseguite e ce ne sarà una anche il prossimo weekend, sempre in via dei Transiti, e sempre con l'organizzazione del T28.

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