Imu, Pisapia solo contro tutti «Non amministro condomini»

Imu, Pisapia solo contro tutti «Non amministro condomini»

L’aumento dell’Imu sulla prima casa dallo 0,4 allo 0,5%? «Non voglio essere un sindaco amministratore di condominio ma un sindaco che possa dare sviluppo, da tutti i punti di vista, a Milano, che deve tornare a essere un punto di riferimento internazionale» la presa di posizione del sindaco prima del vertice di maggioranza, di ieri sera, convocato per fare il punto sul bilancio e Imu milanese. Una risposta che non solo svela le intenzioni del primo cittadino, ma sembra voler mettere in riga la propria coalizione, che sul tema, ha già fatto delle fughe in avanti, ma in senso opposto. «Noi vogliamo avere importi - ha aggiunto Pisapia - per salvaguardare un bilancio corretto, rispettare il Patto di Stabilità, ma anche per fare quegli investimenti necessari». Così il sindaco, che farà «di tutto per essere il 24 maggio a Venezia», alla manifestazione antigovernativa dell’Anci contro il Patto di stabilità e Imu, non ha perso occasione per lanciare un appello a Roma: «gli italiani sono tartassati per scelta del Governo. C’è una scelta che io non ho condiviso per nulla e che continuo a ritenere assolutamente sbagliata, ovvero il fatto che le somme iniziali dell’Imu saranno devolute al Governo direttamente e non agli Enti locali. Ricordo che l’Imu è un’imposta municipale e tutti gli introiti dovrebbero andare al Comune».
Ma a salire sulle barricate milanesi è la stessa coalizione arancione che si ribella contro la decisione di aumentare dallo 0,4 allo 0,5% la tassa sulla prima casa: «Non siamo assolutamente d’accordo - annuncia battagliera Carmela Rozza capogruppo del Pd -. Siamo per mantenere la prima casa al 4 per mille che è la quotazione standard minima. Possiamo essere disponibili a fare una sola valutazione per chi possiede più di un appartamento. Stiamo valutando come aiutare quelli che hanno un mutuo». I 450mila intestatari di un unico alloggio, infatti, rischiano di dover sborsare in media per un appartamento A3, cioè economico, di 90 metri quadri 233 euro (con aliquota allo 0,4%).
Nettamente contraria Patrizia Quartieri, capogruppo di Sel: «Aumentare l’imposta sulla prima casa è problematico e va valutato con attenzione, anche sulla base degli investimenti che si vogliono fare. Dipende cosa si mette sul piatto della bilancia». L’acquisto dei 300 nuovi treni del metro? «Ma non si può ridurre il bilancio ai treni! Serve un ragionamento più ampio sul tema, bisogna anche dare risposte ai bisogni della città». Un esempio? «Un fondo per l’housing sociale. Va bene che il pgt prevede un aumento delle aree destinate - spiega Quartieri - ma ci vogliono anche i fondi per realizzarle. Questa potrebbe essere una risposta al bisogno abitativo decennale di Milano». «L’imu sulla prima casa non si tocca - replica secca Anita Sonego, capogruppo della lista Sinistra per Pisapia - così siamo anche per una modulazione precisa dell’aliquota sulla seconda, differenziando tra tipologie e dimensioni degli appartamenti».


Si prepara alla guerra anche l’opposizione, con il capogruppo della Lega Matteo Salvini, che aspetta al varco la delibera di bilancio in consiglio: «Aumentare la tassa sulla prima casa è semplicemente una follia. Se portano in consiglio una delibera con Imu sulla prima casa allo 0,5% e aliquota massima sulla seconda (1,06%) garantisco che passeranno in consiglio intere settimane».

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