Incendio a Milano, morto Tomaso Bracco per intossicazione e ustioni

Troppo gravi le ustioni e l'intossicazione: Tomaso Bracco è deceduto dopo due giorni trascorsi in terapia intensiva all'ospedale Niguarda

Incendio a Milano, morto Tomaso Bracco per intossicazione e ustioni

Tomaso Bracco, nipote di Diana Bracco, non ce l'ha fatta. Troppo gravi le ustioni riportate dall'uomo nell'incendio della sua abitazione a Milano, nella centralissima via della Spiga, lo scorso venerdì. Il 51enne si trovava nella sua camera quando, per cause ancora accertare, il lussuoso immobile è stato avvolto dalle fiamme. Tomaso Bracco è stato trasportato fuori a braccia dai vigili del fuoco e, come riferito da fonti sanitarie, quando è stato portato via era già in arresto cardio-circolatorio. Presentava gravi e ampie ustioni e un'acuta intossicazione.

L'erede nella nota casa farmaceutica è stato l'unico ferito di quell'incendio. Il personale di servizio che in quel momento si trovava all'interno dell'abitazione, infatti, è riuscito a scappare prima che le fiamme divampassero e rendessero impraticabili le vie di fuga. Con loro è riuscito a mettersi in salvo anche il cane di Tomaso Bracco. L'imprenditore è stato immediatamente soccorso e trasportato d'urgenza all'ospedale Niguarda di Milano, dove è rimasto ricoverato per due giorni in rianimazione, finché non è deceduto.

Nato il 14 ottobre del 1970, Tomaso Renoldi Bracco era nipote dell'imprenditrice farmaceutica Diana Bracco e membro del consiglio d'indirizzo della Fondazione Bracco. Era anche un noto e apprezzato esperto e appassionato d'arte contemporanea. In passato aveva anche curato diverse mostre al Pac di Milano, tra cui nel 2011 la personale dell'artista macedone Robert Gligorov.

Stando alle ricostruzioni, Tomaso Bracco si trovava nella sua camera da letto quando è scoppiato l'incendio all'interno della sua abitazione e non sarebbe riuscito a scappare per tempo. La domestica, invece, in quel momento stava effettuando le pulizie nella mansarda dell'abitazione e non appena si è accorta del fumo ha imboccato le scale per scappare. Lo stesso ha fatto il cuoco.

Era già troppo densa la coltre di fumo quando la domestica e il cuoco si sono accorti dell'incendio divampato nella zona delle camere da letto in cui si trovava Tomaso Renoldi Bracco. Lo ha raccontato ai cronisti fuori dal palazzo di via della Spiga la stessa donna spiegando di non essere nemmeno riuscita a far un tentativo per aiutare il nipote di Diana Bracco.

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