Inchiesta Aler, è indagato assessore Romano La Russa

Una nuova bufera giudiziaria si abbatte sulla Regione Lombardia. A pochi giorni dall'avviso di garanzia al presidente del Consiglio regionale Davide Boni, accusato di corruzione, l'assessore lombardo alla Sicurezza Romano La Russa è indagato per finanziamento illecito ai partiti nell'ambito dell’inchiesta sul caso Aler. "Sono stato indagato per una vicenda relativa a manifesti per la campagna elettorale della Provincia di Vercelli - ha commentato La Russa ad Affaritaliani - una cosa da ridere".

Questa mattina i finanzieri del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Milano hanno notificato l’avviso di conclusione indagine nei confronti di dodici persone indagate a vario titolo per "turbativa d’asta, corruzione e illecito contributo elettorale". Nel corso dell’inchiesta è emerso che due dirigenti dell'azienda pubblica meneghina avrebbero eluso, in concorso con cinque service manager, "gare ad evidenza pubblica operando il frazionamento degli affidamenti a diverse ditte". L'illecito finanziamento sarebbe relativo al contributo elettorale di oltre 10mila euro corrisposto da un imprenditore per finanziare la candidatura di Romano La Russa alle elezioni regionale del 2010 e quelle di un altro esponente del Pdl, Marco Osnato, genero di Romano La Russa, alle elezioni per il Comune nel capoluogo lombardo nel 2011.

Subito dopo aver appreso dell'avviso di garanzia, La Russa ha parlato di interessamento "eccessivo" nei confronti della Giunta regionale lombarda da parte della magistratura.

"Questo è fuori discussione - ha spiegato il fratello dell'ex ministro Ignazio La Russa - Non si può dire che i giudici non devono indagare. È giusto che lo facciano. Ma che vi sia un’attenzione particolare negli ultimi tempi sulla Regione mi pare fuori discussione. A torto o a ragione lo vedremo. Venuto meno l’obiettivo 'romano' tocca a noi...".