Liberare gli infermieri dal vincolo di esclusività. Durante l'emergenza Covid hanno avuto una deroga, a livello nazionale, solo per far fronte alla campagna vaccinale. Il consigliere regionale di Forza Italia e la vicepresidente della Commissione Sanità Simona Tironi (Fi) chiedono ora di andare oltre e non porre più limiti a questa facoltà. Gli esponenti azzurri hanno depositato nei giorni scorsi un Progetto di presentato nei giorni scorsi, che introduce «modifiche alla Legge Regionale 33/2009 Testo unico delle Leggi regionali in materia di sanità», che sarà discusso a breve in Consiglio. La Lombardia sarebbe ancora una volta capofila, altre Regione potrebbero seguire il modello. E questa novità, fanno sapere, ha già trovato la benedizione degli Ordini professionali e darebbe fiato alla carenza di infermieri. Le associazioni di categoria hanno stimato di recente la mancanza di circa 9.500 operatori in Lombardia, un numero che sta mettendo in crisi la macchina sanitaria pubblica e privata.
Il Pdl degli esponenti di Forza Italia introduce inoltre nelle Asst e negli Irccs la «Direzione Assistenziale», parte integrante delle direzioni strategiche delle stesse aziende, affiancherà il Direttore generale, il Direttore amministrativo, quello sanitario e il sociosanitario. «Avrà il coordinamento dei professionisti che devono occuparsi della presa in carico dei pazienti pluri-patologici, fragili e cronici, sia nei reparti degli ospedali che nelle strutture territoriali o a domicilio, mettendo in rete tutte le competenze sanitarie dei professionisti coinvolti» sottolineano Gallera e Tironi. Dai professionisti della riabilitazione ai tecnici di laboratorio, ortopedici, tecnici audiometrici e optometristi. In pratica, il direttore avrà la «regia» e il controllo sull'intero processo di cura del paziente.
Tornando al focus sugli infermieri, «considerata la situazione di grave carenza di personale spiegano nel dettaglio gli azzurri - abbiamo previsto all'interno del Pdl l'estensione della deroga all'esclusività del rapporto, attualmente disciplinata dalle norme nazionali solo per far fronte alle necessità vaccinali, affinché agli infermieri sia consentito di svolgere altre prestazioni aggiuntive oltre il normale orario di lavoro, implementando così il loro ruolo di attivi protagonisti in questa fase». Chi lo desidera potrà assumere incarichi fuori orario ad esempio a domicilio di pazienti che già hanno assistito in corsia (un vantaggio per le famiglie se si è instaurato un rapporto di fiducia) o nelle Case o negli Ospedali di Comunità. Progetti, questi ultimi, resi possibili grazie alle risorse messe a disposizione dai fondi del Pnrr ma che «necessitano - sottolinea Gallera, ex assessore regionale al Welfare - di un effettivo e reale coinvolgimento del capitale umano, a partire da medici e infermieri».
Tra i progetti messi in atto durante il suo mandato c'è stata l'introduzione della figura dell'ostetrica di famiglia o l'attivazione del servizio di radiologia domiciliare che consente a persone anziane o disabili di evitare il trasporto o in ospedale.
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