Killer di via Muratori, si stringe il cerchio Oggi autopsia sui corpi

Killer di via Muratori, si stringe il cerchio Oggi autopsia sui corpi

Inizierà questa mattina alle 9 presso l'Istituto di medicina legale, l'esame sui corpi di Massimiliano Spelta e della moglie dominicana Carolina Ortiz Payano, uccisi lunedì sera in via Muratori. Nel corso dell'autopsia sarà possibile recuperare i proiettili, e risalire dunque all'arma che ha sparato, mentre gli esami tossicologici potranno confermare se i due facevano uso di cocaina. Nella loro abitazione infatti gli investigatori hanno trovato 47 grammi di stupefacente puro al 60 per cento, una quantità e una qualità non certo da rifornimento dallo spacciatore dietro l'angolo.
Quello della droga è al momento lo spunto investigativo più interessante, come hanno del resto dichiarato ieri anche il questore Alessandro Marangoni e il prefetto Gian Valerio Lombardi. Uno sgarro, una partita non pagata, oppure qualche etto sottratto ai trafficanti potrebbero aver decretato la condanna a morte della coppia. Spelta, 43 anni, e Ortiz Payano, 21, sono stati infatti raggiunti all'imbocco di via Muratori poco prima delle 20 da due sicari in scooter. Uno è sceso ha sparato 1/2 colpi contro la donna, che si è accasciata al suolo stringendo al petto la figlia di un anno e mezzo. Spelta ha tentato la fuga, solo pochi metri poi è stato raggiunto e freddato con altri 2/3 proiettili.
Le indagini stanno ora cercando di ricostruire la personalità delle vittime, due incensurati nemmeno sfiorati da indagini sulla criminalità organizzata. Ma 24 ore dopo, la prima svolta: in casa delle coppia, un elegante loft al quarto piano di via Mecenate 84, vengono trovati 47 grammi di cocaina al 60 per cento. Una purezza difficile da trovare in strada, dunque l'approvvigionamento è avvenuto da spacciatori di un certo spessore, se non direttamente dai trafficanti. Ma la sostanza era per uso personale oppure faceva parte di un carico più importante arrivato direttamente dal Sudamerica? In altri termini Spelta e la moglie la assumevano solo o ci lucravano?
La coppia infatti conduceva una vita abbastanza dispendiosa nonostante ufficialmente l'uomo non avesse redditi da almeno un anno, da quando cioè la Dietetics Pharma, ditta fondata dal patrigno di Spelta, era fallita. Questo non ha impedito ai due di andare su e giù da Santo Domingo con una certa frequenza, almeno una volta al mese, con permanenze anche di due settimane in costosi residence. Le voci giunte dall'isola, e qualche mezza ammissione degli amici milanesi, concordano sul fatto che i due fossero consumatori abituali di cocaina. Poi il loft da mantenere a Milano, le uscite quasi quotidiane al ristorante e al night.
Gli investigatori sospettano dunque che finiti i soldi della società, Spelta abbia trasformato il «vizio» in un affare. O almeno ci abbia provato. Poi l'errore, fatale, che i suoi soci (o fornitori o clienti) non hanno perdonato. Forse non ha diviso il ricavato di una vendita, forse non ha pagato l'ultima fornitura, forse ha ceduto dorga tagliata troppo e male con altre sostanze. E qualcuno gliel'ha fatta pagare.

Qualcuno che conosceva a menadito i suoi spostamenti, che sapeva con precisione che lunedì alle 20 sarebbe stato in via Muratori. Forse attirato in una trappola mortale da chi voleva regolare una volta per tutte i conti con una coppia troppo disinvolta.

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