Michelangelo Bonessa
Dietro il cancello arrugginito, un asilo inserito in un edificio che si sgretola sotto i colpi del tempo e dell'incuria. E che non sembra avere migliori prospettive per il futuro. La scuola di via Gola 23 è uno dei buchi neri dell'Amministrazione pubblica: è comunale, ma ospitato da un palazzo dell'Aler. Entrambe le istituzioni hanno concluso poco: dopo anni, l'asilo è ancora immerso in un cantiere nato per evitare che balconi e mura crollassero in testa ai bambini. «È in sicurezza» affermano i responsabili dell'azienda regionale.
Le impalcature e le condizioni edilizie del contesto però dipingono un altro quadro. E non solo perché alcune cantine dello stabile sono state occupate e molti inquilini denunciano la presenza di strani movimenti notturni. Per la felicità di chi installa impalcature, tutto l'edificio è stato «messo in sicurezza» e così è rimasto per anni: ormai gli abitanti del palazzo vivono in mezzo a un cantiere che è anche l'unico baluardo contro lo sgretolamento totale dei muri di casa. Tutti i balconi esterni e interni alla corte sono sostenuti da tubi innocenti. Ognuno ha avuto bisogno di più stampelle per smettere di sbriciolarsi. Una foresta di metallo che deve evitare il rischio sempre vivo che qualche calcinaccio centri un bambino. Per adesso, l'unico altro intervento pesante è stato quello per l'amianto: 40mila euro spesi da Aler per rimuovere il pericoloso materiale dai pavimenti. «Una delle nostre priorità», specificano i responsabili della società di edilizia residenziale pubblica. Ma non l'unico lavoro da fare, anche se il solo per il quale erano disponibili fondi: lo stesso amianto è presente in molti altri immobili Aler, compreso quello di via Gola, ma in situazioni meno rischiose per la salute rispetto a quella dell'asilo. Così almeno risulta dal censimento effettuato dall'azienda.
Per vedere rinnovato anche il resto dell'edificio sarà necessario aspettare i risultati del piano di vendita straordinario avviato da Aler. Dunque non è certo né se, né quando arriveranno i soldi. Forse mai. Sempre che il nuovo sindaco, che sia Giuseppe Sala o Stefano Parisi, non decida di metterci mano. O che improvvisamente un'ondata di acquisti renda l'azienda regionale abbastanza liquida per sistemare l'immobile.
Gli ultimi tentativi simili, nel 2009 e nel 2015, hanno deluso le aspettative. E si parla di 10mila alloggi al colpo. In entrambi i casi sono state vendute poche centinaia di case per un gettito molto inferiore al previsto. Come evidenziato da Luca De Vito su Repubblica, metà del maxi piano del presidente di Aler Gian Valerio Lombardi era naufragato già a settembre: su 4.877 inquilini contattati, su un totale di 8.916, solo in cento avevano firmato il rogito. E in seicento si erano dichiarati interessati, ma da lì a comprare ce ne passa. Così come a questi ritmi, nei primi otto mesi del triennio sono stati incassati 5 milioni di euro, sembra impossibile che si arrivi alla cifra di 450 milioni di euro. Una previsione che sembra trasudante ottimismo e sulla quale deve contare anche l'asilo di via Gola. Nel 2009 era andata a finire in modo simile: 10mila alloggi sul mercato, 3.600 che si erano dichiarati interessati, e poi solo 2mila che avevano acquistato.
Il tentativo di liberarsi delle case in condomini misti, dove cioè solo parte delle abitazioni è in mano ad Aler, non è affatto semplice ma necessario: i costi fissi, ad esempio, sono molto più alti e per l'azienda regionale sono una delle voci su cui è necessario intervenire drasticamente per coprire il buco nei proprio conti. E lo sforzo per rimettere a nuovo l'asilo comunale lo è ancora di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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