"Lavoro e sanità i modelli lombardi da portare a Roma"

Medico e assessore a Formazione e lavoro per la Regione Lombardia, Melania Rizzoli è candidata per Forza Italia alla Camera. In questa intervista indica la sue priorità

"Lavoro e sanità i modelli lombardi da portare a Roma"

Melania Rizzoli, assessore a Formazione e lavoro di Regione Lombardia, candidata per Forza Italia alla Camera nei collegi plurinominali Lombardia 2 - 01 e 02, per lei si tratta di un ritorno.

«Bisogna premettere che la mia è una candidatura di servizio nel senso che sono in terza posizione e quindi molto a rischio: ma io ho accettato, a differenza di tanti colleghi di partito che hanno rifiutato perché non era garantito un seggio. Trovo questa decisione molto scorretta nei confronti del presidente Berlusconi e degli elettori. Non solo...»

Non solo cosa.

«È fondamentale che gli italiani tornino a votare: è la prima volta dal 2008, quando venne eletto Berlusconi presidente del consiglio. Ora dopo una serie di premier nominati, finalmente avremo la possibilità di eleggerlo, anche se la campagna elettorale estiva sarà brevissima ma intensa».

Nel partito ci sono state delle grandi defezioni.

«È stata una grande perdita per la Lombardia e per Brescia, dove la Gelmini correrà contro di noi. La scelta dei tre ministri mi ha addolorato, ma soprattutto mi è dispiaciuto per Renato Brunetta, politico che stimo e amico che non è stato candidato. Uscire in questo modo è doloroso».

Come giudica la scelta del ministro Gelmini?

«Avrà valutato e ponderato la decisione. Ripeto: per me i voltagabbana sono dei traditori, stare in un partito è come sposarsi. Il matrimonio è un contratto, una scelta seria, ora ci si divide con troppa facilità. Stessa cosa in politica».

Anche i giovani del partito si sono detti amareggiati per le scelte delle liste.

«No, i giovani ci sono, il presidente Berlusconi li ha messi fin dall'inizio. Purtroppo le lacune sono frutto delle nuova legge elettorale e del taglio dei parlamentari».

Lei è medico e assessore a Lavoro e formazione, che istanze porterà a Roma?

«Come assessore ho ottenuto grandi risultati: quello di cui vado più fiera è Formare per assumere provvedimento preso come modello dal presidente del consiglio Draghi per estenderlo in tutta Italia. Si tratta di un pacchetto di incentivi economici per le aziende per favorire le assunzioni (12mila euro per ogni neo assunto, 3mila euro per la formazione e mille per la ricerca). La Lombardia, unica regione in Italia durante la pandemia ha potuto far assumere 8.600 persone che sono state formate direttamente dalle aziende».

Il lavoro, insieme all'aumento dell'energia e del costo delle vita, saranno le emergenze che il nuovo governo si troverà ad affrontare.

«La situazione è gravissima e vedo una tensione sociale pronta a esplodere...».

Che scenario si prospetta per l'autunno?

«Temo anche una ripresa del Covid. Certo, non vediamo più polmoniti interstiziali, ma comunque continuano a morire un centinaio di persone al giorno nel Paese. Io non ho mai tolto la mascherina e soprattutto ho fatto la quarta dose. Tutti i fragili, gli immunodepressi e gli over 60 dovrebbero farla perché rafforza l'immunità».

Che istanze porterà a Roma dalla sanità lombarda?

«Vorrei che tutta Italia potesse beneficiare delle eccellenza della sanità lombarda, regione dove le patologie hanno un esito e una prognosi migliore rispetto alle altre regioni».

È stata varata quest'anno anche una riforma.

«Una riforma valida che può essere migliorata soprattutto se guardiamo alle liste di attesa».

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