L'eterna arte della tavola, una storia da Oscar

Una mostra nelle sale dell'Appartamento del Principe. Gli allestimenti ispirati a 10 film

L'eterna arte della tavola, una storia da Oscar

La bellezza salverà il mondo, come diceva Dostoevskij, o sarà il mondo a salvare la bellezza? La mostra Conviviando. L'arte della tavola tra passato e futuro inaugurata ieri sera a Palazzo Reale ci insegna proprio questo: che anche nella quotidianità si può vivere in mezzo alla bellezza. Che «un gesto elementare come apparecchiare la tavola può trasformarsi in un'occasione di bellezza, di poesia», spiega il direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina, «un modo per imparare, fare cultura, e per rivivere delle storie», come quelle raccontate nell'Appartamento del Principe. Storie che ci ricordano le origini di Palazzo Reale: costruito 9 secoli fa, e ristrutturato a fine 700 da Piermarini, ha ospitato tanti banchetti sontuosi, da quello per l'incoronazione di Napoleone e di Re Ferdinando I in poi.

Si respira tutto questo e molto di più in questa mostra, prodotta da Comune di Milano, Palazzo Reale, Fiera Milano, Homi, il salone degli stili di vita, e curata da Cinzia Felicetti, direttore di Marie Claire Italia. Perché Conviviando è un percorso emozionale ed evocativo. Ogni allestimento nelle 10 stanze dell'Appartamento del Principe è ispirato a un film. Nella stanza del Rococò, scorrono le immagini di «Marie Antoinette» di Sofia Coppola, e la tavola è imbandita con porcellane leggere e decorate e torte dai colori pastello. Nella stanza bianca si rivedono alcune scene di Morte a Venezia di Luchino Visconti, l'eleganza di Silvana Mangano, la semplicità e la perfezione della tavola apparecchiata (sotto un gazebo) con tovaglia, teiere e tazze immacolate.

Il romanticismo e il calore della nobiltà siciliana ci avvolgono nella stanza dedicata al Gattopardo di Visconti, con le immagini delle tavole sofisticate dove siedono Alain Delon e Claudia Cardinale. L'Art Deco, l'edonismo e il glamour degli anni 20 si respirano nella stanza ispirata al film Il grande Gatsby con Leonardo di Caprio, dove sul tavolo nero spiccano piatti e cristalli geometrici. Si arriva poi alla sala da pranzo moderna, omaggio al film Io sono l'amore di Guiadagnino, e qui siamo circondati dall'eleganza dell'alta borghesia anni '90. Ed eccoci infine nel futuro, in una stanza bianca, quasi un labirinto, dove le stoviglie perdono la propria funzione perché le portate sono sostituite da pasticche. Aperta fino al 15 febbraio, la mostra è una sorta di appendice culturale della fiera Homi, un evento aperto a tutta la città e al grande pubblico.

«Sostenere e promuovere iniziative di valore culturale è una delle tante espressioni della vocazione di Fiera Milano», spiega Fabrizio Curci, Ad di Fiera Milano. «Con questa mostra abbiamo l'opportunità di farlo attraverso aziende e creativi che hanno trasformato oggetti di uso comune in piccole opere d'arte». Perché apparecchiare la tavola è una vera e propria arte.

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