L'Italia immortalata dall'alto dal super paparazzo Sestini

I clic del noto fotogiornalista da Forma Meravigli Dal disastro della nave Concordia al lido di Ostia

L'Italia immortalata dall'alto dal super paparazzo Sestini

Una mostra e un libro, dal titolo «L'aria del tempo», raccontano l'Italia come non l'abbiamo mai vista. Gli occhi che la osservano sono quelli di uno dei nostri più noti fotogiornalisti, Massimo Sestini, e sono posizionati allo Zenit. Non di lato, non di fronte, non dietro, ma perpendicolari alle scene. Come fosse un rapace, offre un punto di osservazione non semplice per noi umani: letteralmente vola sopra gli eventi e i paesaggi, registrando i fatti con un rigore formale impeccabile come fossimo puntini nell'universo. Da Forma Meravigli sono esposte, da oggi fino al 4 agosto, una quarantina di opere di grande formato, a sottolineare la spettacolarità delle inquadrature. C'è il lido di Ostia affollato a Ferragosto o il passaggio dei ciclisti al Giro d'Italia; una veduta notturna del Vittoriano, di Palazzo Chigi e Montecitorio così come l'Ilva di Taranto o la Costa Concordia dopo il disastro al largo dell'Isola del Giglio o il funerale di Papa Giovanni Paolo II, tutto orchestrato da un gioco di luci e ombre difficili da ottenere in quelle condizioni di lavoro.

«Sostengo da sempre che la foto la faccia il pilota, non il fotografo», confessa l'autore raccontando cosa accade a bordo degli elicotteri che usa. «Io sono affacciato sulla scena e grido a chi guida il mezzo cosa fare, di quanto spostarsi in avanti o indietro. Lui a volte sente a malapena, con il vento che arriva a 300 chilometri orari, e se sbagliamo di un grado la foto è persa e bisogna tornarci sopra».

Cronaca, politica estera, stragi, sfide sportive, scandali, locali a luci rosse, pedofili: si è occupato di tutto, Massimo Sestini. È molto più di un paparazzo, molto più di un fotografo. I primi scoop arrivano a metà anni Ottanta, da Licio Gelli ripreso a Ginevra mentre è portato in carcere, all'attentato al Rapido 904 nella galleria di San Benedetto Val di Sambro. Sarà il solo a riprendere il primo bikini di Lady D, ma sarà anche testimone della tragedia della Moby Prince e autore delle foto dall'alto degli attentati a Falcone e a Borsellino. Nel 2014 raccontò le operazioni di salvataggio «Mare Nostrum», al largo delle coste libiche. Dopo dodici giorni di tempesta, riuscì a riprendere dall'elicottero un barcone di migranti tratto in salvo. La foto vinse il WPP nel 2015, nella sezione General News. Lui è un impavido, che se decidesse di fare un ritratto a Kim Jong Un seduto sul water, siamo certi che riuscirà a realizzarlo. Non lo ferma nulla, nemmeno una caduta da uno dei mezzi della polizia in volo.

Ed è sempre alla ricerca della foto insolita, ottenuta affinando negli anni il suo metodo di osservazione perpendicolare, che gli consente di regalare un impatto dimensionale amplificato e stupefacente capovolgendo le nostre aspettative. Un lavoro di incredibile impegno, ora raccolto anche nel volume omonimo edito da Contrasto.

La mostra è a ingresso gratuito: www.formafoto.it

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