Da oggi la Lombardia è in zona bianca. Non è il «liberi tutti» ma quasi perchè, se è vero che restano alcuni divieti tra cui il distanziamento e l'obbligo della mascherina, è anche vero che spariscono il coprifuoco, i limiti orari agli spostamenti e i lombardi potranno viaggiare in qualsiasi momento verso altre località della stessa fascia di colore, nonché verso tutto il territorio nazionale. Riapre praticamente tutto tranne i locali notturni e le discoteche che dovrebbero ripartire, ma il condizionale è d'obbligo, il primo di luglio: da oggi possono riaprire solo come bar o ristoranti in cui si potrà anche ascoltare musica.
Ma mentre ci prepara a ricominciare restano ancora dubbi sulla campagna vaccinale che in questo week end dovrebbe arrivare a oltre 7,5 milioni di dosi somministrate ma che in questi ultimi giorni si è fatta più confusa e complicata. Un'ondata di dubbi e polemiche che, dopo la morte della 18enne di Genova a seguito della vaccinazione con Astrazeneca e della successiva decisione di bloccare l'uso di questo siero per gli under 60, imporrebbe il richiamo con Pfizer o Moderna per quasi 190mila lombardi. «Sul caso delle seconde dosi per le persone sotto i 60 anni vaccinate in precedenza con AstraZeneca ho chiesto chiarezza a tutela dei cittadini- ha spiegato la vicepresidente della Regione Lombardia e Assessore al Welfare, Letizia Moratti, intervistata da Maria Latella al Caffè della domenica su Radio 24- La circolare del ministero della salute che autorizzava la vaccinazione con un vaccino diverso dal primo, se AstraZeneca , si basava infatti sul parere del comitato tecnico scientifico che è un organo consultivo. Ho chiesto quindi di avere il parere di Aifa che è l'ente regolatore del farmaco. Una volta ottenuto il parere di Aifa ho quindi consentito il via libera». Si va quindi verso un graduale ritorno alla normalità che potrebbe arrivare già il prossimo mese: «Se ogni giorno riusciamo a somministrare 100mila dosi di vaccino- ha spiegato MOratti- possiamo arrivare a fine luglio a raggiungere il target dell'immunità in Lombardia e se potessimo aumentare le somministrazioni a 120mila dosi al giorno, potremmo raggiungerlo entro il 10 luglio». Preoccupa l'autunno, e la regione si sta già attrezzando per una terza dose, e la ripresa economica che non appare così immediata: «Nel primo trimestre 2021 la Lombardia è in recupero ma i livelli pre covid sono ancora lontani sia sulla produzione sia sul fatturato- spiega Moratti- Credo che nel 2023 Lombardia dovrebbe tornare a livelli pre covid sull'economia». E Milano, che la Moratti ha amministrato e che presto andrà alle urne per eleggere il nuovo sindaco? «Milano è sempre stata una città capace di ripartenze- assicura la vicepresdiente della Regione- è può ripartire dalla cultura, dai suoi teatri dalla Scala perché la cultura ha una capacità di mobilitare e attrarre straordinaria.
Il sindaco è un impegno importante, sicuramente la ricerca del candidato giusto può richiedere tempo perchè Milano è una città esigente. Sala? Non do giudizi sul suo operato, posso avere pareri personali che tengo per me. Ho rispetto delle istituzioni e non do ne pareri né consigli. Anche perchè sarebbero visti come critiche...».
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