"Lotta a evasori e plastica? Basta tartassare le imprese"

Confartigianato Lombardia contesta la manovra E Euroimprese si prepara a scendere in piazza

"Lotta a evasori e plastica? Basta tartassare le imprese"

«Lo sport preferito dei governi è colpire i piccoli artigiani e commercianti, ma è ora di finirla, ci hanno spremuti a sufficienza». Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Lombardia, è preoccupato (per dirla con un eufemismo) per le novità introdotte dalla manovra Pd-M5S varata nei giorni scorsi e chiede correzioni. Nel mirino ad esempio c'è la «plastic tax» che sarà applicata da metà 2020 su imballaggi, contenitori monouso, polistirolo (un euro ogni chilogrammo di imballaggio utilizzato per confezionare un prodotto). Nel piano anti evasione ci sono i bonus per premiare i cittadini che pagano con la carta di credito, sanzioni i commercianti che negano il Pos, anche per spese minime, stretta sul contante. Già, premette Massetti, «è stata introdotta la fatturazione elettronica di cui non si sentiva il bisogno, ma la vera lotta all'evasione andrebbe fatta sui giganti del web o su chi ha capitali nei paradisi fiscali, forse è più facile andare a toccare i piccoli artigiani. Siamo già tutti monitorabili, non servono altre misure». E se è corretto sensibilizzare enti, cittadini e imprese ad un consumo e una produzione sostenibile («per tutta la settimana Confartigianato solleciterà nelle province lombarde gli associati sul tema del risparmio energetico e sul plastc free»), altra cosa è «subire la tassa sulla plastica quando già paghiamo la tassa sui rifiuti e devolviamo il contributo ambientale al Conai». E c'è il tema della tracciabilità dei pagamenti. «Non siamo contrari all'utilizzo del Pos - precisa Massetti - e a tutte le modalità di pagamento moderne perchè ormai tutti, anche da consumatori, ne facciamo uso. Ma il pagamento con carta vuole essere imposto con commissioni altissime rispetto agli altri Paesi europei e del mondo, in America ad esempio non ci sono commissioni. Se ogni operazione, per una spesa anche minima, prevede un balzello a carico nostro è inaccettabile». Confartigianato in qeusta fase vuole mantenere un atteggiamento collaborativo, «vogliamo convincere la politica a fare le scelte migliori per le imprese», ma il presidente avverte ce «andare in piazza è sempre possibile, si vedrà. Il rischio vero è che nasca qualche iniziativa di protesta inaspettata dai singoli imprenditori esasperati».

E il settore degli artigiani ha accompagnato con ottimismo la sfida (vinta) di Milano-Cortina per portare a casa le Olimpiadi invernali del 2026 che saranno un volano economico per il territorio. «Ne beneficerà l'immagine dell'Italia intera, non solo le regioni coinvolte - sottolinea Massetti -, anche Expo ha dato lustro alla Milano internazionale ma ne ha raccolti i frutti il Paese». Ora le aziende locali non vogliono rimanere, è il caso di dirlo, fuori dai Giochi: «Chiediamo alla Regione e al Comune che le opere siano veramente a chilometro zero, non vorremmo vedere i lavori appaltati in giro per l'Europa quando sul territorio ci sono le imprese migliori, dal settore dell'edilizia alle infrastrutture».

Chi si prepara a scendere in piazza a novembre a Roma contro il governo Pd-M5S che «tratta come delinquenti i lavoratori autonomi che fanno fatica ad andare avanti con la crisi che c'è in Italia». Nicola Zarrella, presidente di Euroimprese Commercio che rappresenta circa 20mila piccole e medie aziende, con una buona rappresentanza di ambulanti, contesta la «lotteria degli scontrini» o le sanzioni in vista per i commercianti.

«A parte che - sottolinea Zarrella - chi vuole partecipare alla lotteria dovrà fornire il codice fiscale per essere rintracciato dal Fisco, non sarà un incentivo per chi non vuole essere tracciato, ma gli ambulanti non sono dotati di macchinette con l'alfanumerico, bisognerà acquistare nuovi apparecchi e dedicare una persona all'inserimento dei dati per scontrini di pochi euro e durante mercati che si svolgono 5/6 re al giorno».

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