A luglio tutti con la prima dose. E Fontana: "Coprifuoco inutile"

Pressing lombardo per avere dosi e chiudere in tempo. Per rilanciare il turismo chiesta la fine dei paletti orari

A luglio tutti con la prima dose. E Fontana: "Coprifuoco inutile"

Se arrivano i vaccini, la Lombardia può somministrare la prima dose a tutti i cittadini entro il 10 luglio. È confermata, l'ambizione della Regione, ed è confermata la potenzialità della macchina vaccinale guidata da Guido Bertolaso. Quel che resta nell'incertezza è l'approvvigionamento. «I vaccini sono le uniche incognite che esistono - ha detto il governatore Attilio Fontana a Tgcom24 - Se ce li consegnano i nostri numeri crescono».

Dopo aver superato le 110mila dosi al giorno, la Lombardia ha «frenato» su ordine del governo, attestandosi sulle 85mila dosi, per scendere a circa 60mila durante i fine settimana. E questo fino al 20 compreso. «Quando dal 20 maggio ci daranno il piano - ha detto Fontana - siamo pronti a concludere la nostra campagna. Tutto dipende da quanti vaccini ci consegneranno. A oggi non possiamo superare le 80mila dosi al giorno, però se ci dovessero arrivare le 120mila dosi quotidiane potremmo concludere entro il 10 luglio la prima dose a tutti i lombardi».

La frenata è stata decisa dal governo. La Lombardia, infatti, ha già usato oltre 9 dosi sulle 10 ricevute (oggi siamo al 92%) e non può ulteriormente assottigliare questo margine. E d'altra parte, finora Palazzo Lombardia non ha potuto ricevere altre dosi, «in più» rispetto alle altre, perché il ritmo delle consegne non può pregiudicare un'equa distribuzione delle dosi fra le varie Regioni.

La Lombardia, a dire il vero, ha chiesto in pratica di ricevere le dosi che altrove sono rifiutate. Il tasso di rifiuto dei lombardi in effetti è molto più basso di quello che si registra altrove. Finora, questa richiesta è rimasta inascoltata, ora qualcosa potrebbe cambiare. «I nostri cittadini - ha spiegato Fontana - sia per il fatto che hanno avuto una situazione più drammatica sia perché si lasciano convincere dai nostri medici, non rifiutano il vaccino AstraZeneca, se non in misura irrisoria. Quindi io nelle scorse settimane ho chiesto, nel caso ci fossero dosi AstraZeneca non utilizzate, che noi siamo disposti a riceverle. Il generale Figliuolo ha preso atto della nostra richiesta e ha detto che provvederà, con la sua cabina di regia, a ridistribuire sul territorio queste dosi».

Ieri, fra l'altro, Fontana è tornato a chiedere anche la fine del «coprifuoco»: «Va rivisto - ha detto - anche per favorire il turismo. «Si deve eliminare completamente, e io sono dell'opinione di levarlo completamente, o bisogna limitarlo a poche ore per notte. È chiaro che non convinci un turista a venire in Italia se sa che deve tornare in albergo alle 22 o alle 23».

Intanto, un altro successo per la sanità lombarda viene sancito a Roma con il via libera del ministero della Salute per i test salivari molecolari messi a punto da un team di ricercatori milanesi guidati da Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Statale. «Esprimiamo soddisfazione - ha commentato - per il fatto che la proposta tutta lombarda del professor Gian Vincenzo Zuccotti e dell'Università degli Studi di Milano abbia dato il via a livello nazionale a questo nuovo test».

«Una buona notizia - ha commentato Zuccotti - saranno determinanti per la riapertura delle scuole in sicurezza a settembre perché non possiamo farci trovare impreparati e avere di nuovo problemi come accaduto quest'anno».

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