La loro routine? Decisioni audaci in momenti critici: certi esseri umani non possono proprio permettersi il lusso di incrociare le dita e vada come vada. Nonostante le previsioni atmosferiche gridassero fino all'ultimo al bel tempo, ieri la foschia milanese ha compromesso (e non poco) la visibilità per l'esibizione delle Frecce Tricolori dell'Aeronautica militare italiana al mega evento del weekend voluto da Sea per riconsegnare simbolicamente lo scalo di Linate dopo tre mesi di lavori alla città, il Milano Linate Air Show. Ma chi pensa alle Frecce Tricolori, la nostra Pattuglia acrobatica nazionale, come a uno spettacolo organizzato e messo a punto fino all'ultimo scaramantico dettaglio senza mai lasciare anche una virgola al caso, non sa fino a quanto questo sia vero. E non ha mai conosciuto gli uomini e le donne che, con una concentrazione mentale da supereroi privi però di poteri ultraterreni, lavorano sopra e dietro questi aerei gioiello e gioia del nostro Paese. Ad esempio il comandante delle Frecce, maggiore Gaetano Farina. Che mentre i dieci piloti a bordo degli aerei italiani più famosi del mondo sono schierati in assetto all'aeroporto militare di Cameri (Novara) in attesa dei suoi ordini per decollare e librarsi in «loop a calice»e volteggi funambolici sorvolando in formazione i cieli di Milano, si muove tranquillo qui a terra, sul prato di Linate e sorride tra i bambini come un mito low profile.
Davanti a una folla che lievita da un minuto all'altro, Farina si concede di buon grado, non sottraendosi ai selfie delle famiglie schierate con il sorriso sempre pronto, tra il profumo dei burger che crepitano sulle griglie. Intanto ci ricorda che in questa occasione le Frecce non potrebbero nemmeno lontanamente pensare di non dare il massimo. «È la prima esibizione in questa città dopo 53 anni, dal 17 aprile 1966 - spiega il maggiore - e, lasciatemelo dire (e qui strabuzza gli occhi come i piccoli che gli si avvinghiano alle gambe, ndr), quando ci capiterà mai più di approfittare di una cornice così incredibile, quella di un aeroporto civile chiuso? Certo, speravamo in un tempo migliore - continua -. Nello svolgimento delle manovre acrobatiche si ha bisogno di un minimo di visibilità, ma nel caso si presentassero difficoltà nel realizzare lo spettacolo completo, abbiamo sempre dei programmi di backup. Insomma, non esiste proprio che il pubblico non ci possa vedere nei cieli di Milano...».
Le 10mila600 persone sedute sugli spalti e quelle in piedi sul prato (c'è il tutto esaurito, alla fine della due giorni ieri sera Sea, la società che ha organizzato l'evento, conterà oltre 100mila presenze) mostra un entusiasmo senza tempo. Sono le 16.33 e nessuno riesce a sottrarsi all'emozione quando - in perfetto orario, dopo che l'Inno di Mameli cantato da tutti a gran voce lascia spazio alle prime strofe di Con te partirò di Andrea Bocelli - nel cielo di Linate cominciano a scorgersi gli inconfondibili profili dei velivoli militari MB339PAN.
Farina è in collegamento diretto con i piloti. «Le Frecce Tricolori l'anno prossimo compiranno sessant'anni e il loro assetto di volo è più o meno sempre lo stesso - spiega -, tuttavia hanno regalato e continuano a regalare grandi emozioni, a seconda del contesto storico. Ho letto di recente il post di un ragazzo che aveva fotografato le Frecce e scriveva: Le chiamo le mie Frecce perchè io le vedo a modo mio. Ed è proprio così, ognuno le vede a modo suo, le fa proprie, si identifica in qualcosa che gli regala suggestioni, donando a questa esibizione sempre un alone di novità. Questo è il bello: il cambiamento continuo nella costanza della tradizione».
Alle 16.57 gli eroi del cielo si allontanano per rientrare alla base, lasciando le scie rosse, bianche e verdi come strascichi di sogni. La foschia è ancora lì e il cielo che declina verso la sera rasenta una tonalità di grigio senza speranza. La magia appena vissuta rimane però inalterata nell'aria ed esita a lungo a dissolversi. Anche stavolta tutto è andato alla perfezione: niente backup e niente cambi di programma, Farina e i suoi sono soddisfatti. La folla continua a muoversi tra gli aerei storici dell'Aeronautica militare e dell'Aero Club Milano, prendendo nuovamente d'assalto i chioschi del più grande Food festival mai realizzato in Europa.
«Le Frecce Tricolori rappresentano la capacità di fare squadra, attraverso il volo collettivo, degli uomini e delle donne dell'Aeronautica militare che si mettono al servizio del Paese - conclude il comandante Gaetano Farina -. Noi piloti siamo solamente quei ragazzi fortunati che ci mettono la faccia, che stanno sotto i riflettori, ma rappresentiamo tutto il lavoro essenziale che si svolge quotidianamente, dietro le quinte».
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