Maria Giulia Sergio, l'ex studentessa di Inzago convertitasi dal 2008 all'Islam radicale, era «disponibile all'esecuzione di qualsiasi azione richiesta dall'organizzazione, compreso il martirio». Lo scrivono il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e il pm Paola Pirotta nel decreto di fissazione del giudizio a carico della ragazza e di altre dieci persone, tra cui il marito albanese Aldo Kobuzi, nei cui confronti il 1 luglio scorso era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere finalizzata al terrorismo. Il capo del pool antiterrorismo e la pm fissano nero su bianco una verità sotto i nostri occhi: anche in Italia circolano neofiti della jihad, pronti ad arruolarsi e andare a combattere e morire in Siria. Si tratta di una «rete sovranazionale che organizza i trasferimenti dei cosiddetti foreign fighters verso il cosiddetto stato islamico e il loro arruolamento e addestramento militare». Con «l'effettiva operatività delle regole previste per raggiungere lo Stato Islamico, già diffuse in rete tramite svariati manuali». Tra i nomi delle undici persone chiamate a comparire in udienza preliminare il prossimo 21 dicembre, davanti al gup Donatella Banci Buonamici, compaiono anche la sorella, il padre e la madre di Maria Giulia (quest'ultima, Assunta Buonfiglio, è poi morta all'ospedale di Vigevano a inizio ottobre, un giorno dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari).Dalle intercettazioni telefoniche, si legge nel decreto, «è emerso in modo chiaro il flusso continuativo e particolarmente consistente dei cosiddetti foreign fighters da numerosissimi paesi, e la capacità dell'organizzazione terroristica di smistare i volontari qualunque fosse la provenienza». Insomma, una rete molto popolata ed egregiamente organizzata. Che vive di convinzioni fortissime, le stesse che hanno animato Maria Giulia-Fatima quando, commentando la strage di Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso, scriveva in un sms: «Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia.
Preghiamo Dio di salvarli dalle loro mani». Con un'altra intercettazione telefonica Maria Giulia-Fatima fu localizzata nei pressi di Raqqa, in Siria, proprio liddove ora si sono alzati i radi francesi dopo l'attentato di venerdì scorso a Parigi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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