«I cittadini sono molto preoccupati per il difficile momento: chiedono interventi contro il caro energia e l'aumento del costo della vita. E poi lotta vera al degrado e alla microcriminalità». Andrea Mandelli, vicepresidente della Camera e presidente della Federazione dell'Ordine dei Farmacisti è ricandidato nell'uninominale di Milano Loreto. Monzese di nascita, una vita in Forza Italia, oggi sarà al Teatro Manzoni dove alle 17 Silvio Berlusconi chiuderà la campagna elettorale.
Onorevole Mandelli, questa è ancora la Milano di Berlusconi?
«Certo. Milano è il cuore del miracolo imprenditoriale di Berlusconi e la genesi di Fi. Dall'idea di questa città, laboriosa e tenace, è stata costruita la nostra visione di Paese che ha la libertà come punto fondante».
Il Cavaliere si sta spendendo in prima persona. Quanto può valere questa sua «discesa in campo»?
«Nessuno come Berlusconi è mai riuscito a entrare in sintonia con le aspettative degli italiani: è un irrinunciabile valore aggiunto in termini di consenso per tutto il centrodestra».
Riuscirà a convincere i giovani su TikTok?
«Su TikTok è stato da subito un fenomeno perché parla ai ragazzi in modo diretto e spontaneo. I giovani l'hanno apprezzato e nel voto generazionale ci saranno sorprese».
Siamo alle battute finali.
«Tanti cittadini lamentano l'assenza di spazi di inclusione sociale per bambini, ragazzi e anziani. Senza dimenticare il dramma delle piccole attività commerciali costrette a chiudere e i grandi problemi derivanti dalla mancata integrazione degli immigrati, spesso irregolari. Tutte questioni alle quali il nostro programma offre risposte serie e concrete».
E le imprese che sta incontrando?
«Dal mondo imprenditoriale sale una richiesta d'aiuto davanti alla quale la politica non può rimanere sorda. Chiedono meno tasse e meno burocrazia. E, ovviamente, interventi sul piano energetico. Siamo al loro fianco: solo sostenendo le aziende potremo creare ricchezza e occupazione».
I divieti in Area B a Milano da ottobre?
«Siamo stati sempre contrari, crea grandi difficoltà, soprattutto ai più deboli e ai più anziani. Sono quelli che, come al solito, pagano di più le scelte ideologiche della sinistra».
I cittadini di via Padova vorrebbero più sicurezza e telecamere.
«Il sì a questa richiesta è già scritto nel nostro programma. Insieme all'incremento nelle dotazioni di strumenti efficaci nella deterrenza, come il taser che va esteso anche alla polizia locale. E dobbiamo intervenire per aumentare gli organici e adeguare gli stipendi delle forze dell'ordine».
Il centrodestra al governo? Ripristinerà Strade sicure e decreti sicurezza?
«Aggiungerei anche poliziotto e carabiniere di quartiere. La sinistra ha cancellato strumenti che avevano dimostrato efficacia, noi dobbiamo riportarli in piena funzione».
In che modo?
«Mettendo in campo un grande piano contro lo spaccio, la malamovida, il degrado e lo stato di abbandono degli spazi di ritrovo in cui trova terreno fertile la piccola criminalità. I milanesi non possono essere ostaggio a casa per il rischio di incorrere in risse e rapine o, addirittura, per la paura di uscire e trovarla al ritorno occupata abusivamente. Dobbiamo tornare a girare liberamente per le vie della città o sui mezzi pubblici di trasporto».
Mandelli, una lunga esperienza politica. Questa è la campagna più violenta?
«Il centrosinistra non ha mancato, come sempre, di seguire la strada della demonizzazione dell'avversario, sollevando fantomatici allarmi
democratici in caso di vittoria del centrodestra. Con il risultato di screditare l'Italia all'estero. Tutto questo per la totale assenza di idee e di programmi: un esempio di brutta politica e un pessimo servizio al Paese».
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