Hanno annunciato sciopero il 25 novembre le educatrici dei nidi e delle scuole dell'infanzia di Milano. Il motivo? Le condizioni di rischio in cui si trovano a lavorare le educatrici: «Ad autunno - dicono da Usb, Diccap, Sial Cobas e Slai Cobas, si contano oltre 250 educatrici contagiate in poco più di un mese, 300 sezioni chiuse e 5mila bambini in quarantena in tutta Milano. Un esito che nessuno può considerare soddisfacente, frutto di misure inadeguate assunte frettolosamente dall'amministrazione per economie di spesa e non per la sicurezza dei bambini e del personale». Diversi i numeri del Comune: 66 gli educatori al momento positivi su un totale di 3700 (compresi quelli di sostegno).
Nel mirino dei sindacati il protocollo Covid considerato «inappropriato» come «dimostra la recente scelta dell'amministrazione di correre ai ripari e di sostituire, come chiediamo da mesi, almeno la mascherina chirurgica con la più sicura FFFp2». All'apertura dei servizi all'infanzia la prima settimana di settembre le educatrici avevano denunciato il disagio nel lavorare con camici in plastica, che date le temperature ancora estive le costringevano «a fare la sauna tutto il giorno, e con visiere di plexiglas che si arricciavano ai lati e risultavano taglienti.
Ora a essere contestato è anche il numero insufficiente di educatrici in rapporto al numero dei bambini, le gravi carenze del personale Covid e ausiliario, la sottrazione della compresenza, l'insufficiente assegnazione di personale di sostegno.
«L'amministrazione - la replica - ha portato a termine circa 300 assunzioni prima dell'inizio dell'anno educativo e continua - nonostante le difficoltà nel reperire forza lavoro sul mercato - ad assumere nuovo personale (sono stati già inseriti una sessantina di lavoratori) per sostituire le assenze, monitora l'andamento dell'emergenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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