Il metrò dei veleni, Sesto fa causa a Sala e Mm. Di Stefano: "Ridicolo 1,5 chilometri in 9 anni"

Il sindaco minaccia di manifestare a Palazzo Marino per il ritardo dei lavori. Granelli: "Abbiamo avuto problemi con gli operatori, cerchiamo di risolvere"

Il metrò dei veleni, Sesto fa causa a Sala e Mm. Di Stefano: "Ridicolo 1,5 chilometri in 9 anni"

Sono pronti a manifestare davanti a Palazzo Marino. Roberto Di Stefano, sindaco leghista di Sesto San Giovanni, scende in trincea per il prolungamento della linea 1 della metropolitana: «Ora basta, tutto ha un limite e la nostra pazienza è finita. Dopo le ennesime promesse non mantenute, abbiamo deciso di diffidare il Comune di Milano e la sua partecipata Mm per il blocco del cantiere per il prolungamento della M1 fino a Monza». Una mossa dura perché «con le buone non siamo arrivati a niente» spiega il primo cittadino che si dice pronto a organizzare una manifestazione davanti alla sede del Comune di Milano se non vedranno un cambio di passo dell'amministrazione Sala.

In nove anni infatti il cantiere è avanzato di un solo chilometro e mezzo. «Una barzelletta» la definisce Di Stefano, mentre enumera gli sforzi messi in campo dalla sua giunta per portare a compimento un'opera che si trascina da anni: «Il Comune di Sesto San Giovanni, sempre rispettando gli impegni economici presi nonostante la situazione di pre-dissesto causata dai buchi di bilancio ereditati, oltre ad aver coperto i 5 milioni di debiti fuori bilancio per il prolungamento della M1 ha anche versato quasi un milione al Comune di Milano per il completamento delle opere di superficie nel quartiere Restellone».

Nel dettaglio la riqualificazione del quartiere durerebbe sei mesi e comprenderebbe il sistema viabilistico Gramsci-Pasolini-Gracchi-Buonarroti, l'area in prossimità della nuova fermata Restellone, largo Levrino che diventerà una piazza con arredi e pergolato, la predisposizione di cavidotti per l'impianto di videosorveglianza, le fermate del trasporto pubblico locale e infine il ripristino della rotatoria Casiraghi-Bellini

Di Stefano punge Milano anche sul piano prettamente politico, sottolineando come spesso si parli di trasporto pubblico, ma poi da una decade non si registrano fatti concreti sul tema: «Sala fa tanto l'ambientalista, tra piste ciclabili e lotta alle auto e poi non fa nulla per sbloccare il prolungamento della M1 che significherebbe più mobilità sostenibile, meno traffico e meno inquinamento. In pratica, fa l'opposto di quello che dice».

La replica di Palazzo Marino è di Marco Granelli, assessore alla mobilità meneghino che ha dovuto ammettere che «ci sono stati numerosi problemi con gli operatori e abbiamo lavorato assiduamente per trovare soluzioni. Auspico allora che il sindaco di Sesto, invece di diffidare Milano, continui a collaborare per giungere al risultato. E se non gli va bene, esca dal tavolo e d'ora in poi i soldi che servono li tirerà fuori lui, invece di usarli per pagare gli avvocati». L'esponente della giunta Sala ha poi aggiunto: Il Sindaco di Sesto oggi diffida Milano.

Eppure il suo Comune siede al tavolo dell'accordo di programma e quindi sa bene che si sta sottoscrivendo in questi giorni un accordo specifico, con testo già condiviso, per le sistemazioni superficiali di Sesto San Giovanni e che farà ripartire i lavori il 15 gennaio». Giustificazioni che di certo non hanno convinto il sindaco Di Stefano.

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