Casale Monferrato ha fatto scuola per le vicende giudiziarie legate alle morti per amianto. Ma è la Lombardia, purtroppo, la regione «maglia nera» in Italia per le vittime del mesotelioma, il tumore più direttamente correlato all'esposizione alla fibra killer. A Milano sono finite sotto la lente dei pm Aler, Atm, molte scuole. Nelle altre province i casi dell'impianto Eni di Sannazaro de' Burgondi, della Fibronit di Broni nel Pavese, della discarica di amianto che dovrebbe sorgere a Cava Manara, sempre vicino a Pavia.
Secondo i dati dell'Ona, Osservatorio nazionale sull'amianto, in Lombardia si sono registrati circa 5mila casi di mesotelioma in 15 anni. Nel 2014 nella nostra regione si sono verificati 801 nuovi casi, entrati nel Registro mesoteliomi Regione Lombardia. Per il Renam, la tabella nazionale del Registro mesoteliomi, nel 2011 in Lombardia ci sono stati 404 casi, 219 in Piemonte e 126 in Liguria (per l'Inail, le insorgenze totali in Italia in quell'anno furono 1.500). Anche se, spiega l'Ona, il mesotelioma è la punta dell'iceberg. Se si considerano anche i tumori polmonari e le altre patologie asbesto (amianto) correlate, cioè tumori delle vie respiratorie, del tratto gastrointestinale, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie, le vittime nel periodo 2000-2014 salgono a 20mila. In media 1.300 l'anno.
Oggi il gup di Milano Elisabetta Meyer dovrà decidere sul rinvio a giudizio, chiesto dal pm Maurizio Ascione, dei due ex direttori generali Atm Elio Gambini e Roberto Massetti, cui competeva la sicurezza e l'igiene dei luoghi di lavoro. Le accuse sono di omicidio colposo, per sei morti, e lesioni colpose gravi. Le vittime sono ex dipendenti dell'azienda dei trasporti, che fino agli ani '90 ha impiegato l'amianto nei convogli della metro. «Formalizzerò la costituzione di parte civile per alcune delle vittime e come presidente Ona - annuncia l'avvocato Ezio Bonanni -. Inoltre chiederò di citare Atm come responsabile civile, perché risponda dei danni in solido con gli imputati». Non solo: «Nell'ultimo anno e mezzo - continua Bonanni - abbiamo ricevuto almeno 15 segnalazioni di nuovi casi sospetti che riguardano Atm. Sono in fase di verifica».
Tra i luoghi pericolosi per il rischio amianto segnalati dall'osservatorio ci sono state molte scuole milanesi. «Dopo il nostro intervento - spiega il presidente - sono state bonificate». Poi ci sono le case Aler. «Abbiamo denunciato alla Procura la vicenda della madre di un nostro associato, morta per l'esposizione all'amianto in un appartamento Aler. La donna aveva lavorato anche come stiratrice, una professione in passato a rischio per l'asbesto, e purtroppo il pm non ha potuto stabilire con certezza che la causa del mesotelioma sia stato l'ambiente casalingo. È stata chiesta l'archiviazione dell'inchiesta, cui comunque ci siamo opposti.
Per quanto riguarda le case popolari milanesi, negli ultimi 18 mesi abbiamo ricevuto circa venti segnalazioni di malati tra gli inquilini». Sono 1.400 gli edifici con amianto censiti dalla stessa Aler, 800 solo a Milano e provincia. E nel rapporto non sono presenti gli stabili che l'azienda regionale di edilizia popolare ha ceduto negli anni ai privati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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