Milano, è allarme profughi. E anche Pisapia se ne accorge

Il sindaco meneghino incalza il governo: “Triton un fallimento, riduciamo le spese militari e riattiviamo Mare Nostrum"

Milano, è allarme profughi. E anche Pisapia se ne accorge

I nuovi arrivi dalla Libia – destinati ad aumentare con l’avanzata dell’Isis – riaccendono l’allarme profughi a Milano, oltre che in tutt’Italia.

La furia degli uomini di Abu Bakr al Baghdadi ha portato anche Sirte sotto la bandiera del Califfato. I barconi della morte solcheranno sempre più spesso e sempre più stipati le acque del Mediterraneo: sono in arrivo migliaia di libici.

Il Giorno scrive che, al momento, la Prefettura meneghina non ha ancora ricevuta alcuna indicazione circa l’eventualità di dover accogliere nuovi rifugiati. Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute, parla però di “eventualità concreta” alla luce degli ultimi sviluppi. Così Giuliano Pisapia anticipa il governo scrivendo un post su Facebook non privo di polemica circa le misure per la sicurezza e la salvaguardia dei nostri confini, così come della vita di chi intraprende i viaggi della speranza.

A commento di un flash mob, tenutosi il giorno di San Valentino in Galleria Vittorio Emanuele, per non dimenticare i morti nelle stragi del mare, il primo cittadino scrive: “Ai profughi siriani iniziano ad unirsi i profughi libici, costretti alla fuga dalle milizie assassine dello Stato Islamico e, dopo l'evidente fallimento della missione di pura vigilanza Frontex Triton, bisogna immediatamente tornare alla missione di salvataggio Mare Nostrum”.

E qui, Pisapia, invita l’esecutivo a ridurre le spese militari per trovare i fondi necessari per (ri)finanziare Mare Nostrum: solo per gli aerei F35 si ha un previsionale di spesa di 644 milioni di euro nel 2015, scrive il sindaco di Milano. Peccato che anche la precedente operazione si fosse rivelata troppo poco ficcante.

“Milano, che ha saputo accogliere oltre 50.000 profughi siriani in transito con umanità e professionalità grazie all'eccezionale sforzo di volontari, Comune e associazioni del Terzo Settore, se necessario continuerà ad esserci ma è altrettanto necessario un grande sforzo nazionale perché quanto sta accadendo da ormai troppo tempo è, semplicemente, inaccettabile per le nostre coscienze” è la chiosa di Giuliano Pisapia.

In primavera e in estate gli sbarchi, da sempre, fanno registrare un picco.

Dall’uno maggio al 31 ottobre Milano ospiterà l’Expo e milioni di visitatori. Incassare senza battere ciglio una nuova ondata di profughi, in quei sei mesi delicatissimi e sotto minaccia attentati, non è cosa facile.

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