È finito dietro le sbarre il meccanico 46enne di Milano che nel 2008 adescò una minorenne, arrivando poi ad abusare sessualmente di lei in più di una circostanza.
Si tratta di Giuseppe Isola, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti legati all’attività di spaccio di droga, in seguito ai quali era stato condannato alla misura restrittiva dei domiciliari. L’uomo conobbe la sua vittima proprio nel 2008, una ragazzina di soli 15 anni che viveva nello stesso condominio del comune di Pieve Emanuele.
L’occasione giusta per adescarla gli si presentò quando la ragazzina si stava preparando per affrontare l’esame per il patentino. Il meccanico si sarebbe così avvicinato a lei, con la motivazione di insegnarle qualche trucco per la guida del motorino e superare la prova senza patemi. In una di queste occasioni il 46enne le avrebbe offerto della cocaina e poi, approfittando del suo stato di appannamento, avrebbe abusato di lei. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, questa situazione sarebbe andata avanti a lungo. La ragazzina veniva drogata e stuprata nella cantina sotto casa, così da non contravvenire alla misura cautelare degli arresti domiciliari a cui era stato condannato.
Col tempo, l’adolescente avrebbe sviluppato una vera e propria dipendenza dalla cocaina, tanto da subire profondi ed evidenti cambiamenti sia a livello caratteriale che nello stesso rendimento scolastico.
La verità è potuta emergere grazie al prezioso contributo dei professori, decisi a conoscere le reali motivazioni dietro quel brusco calo nei voti. Questi sono infatti riusciti a farsi raccontare tutto dalla 15enne, ed a far scattare così l’allarme. I primi ad essere informati sono stati i genitori i quali, senza alcun indugio, hanno contattato i carabinieri per sporgere denuncia.
Nello svolgimento delle indagini i militari hanno scoperto che il meccanico, proprio fra le mura della sua officina e durante l’orario di lavoro, gestiva un vero e proprio giro di spaccio, trovando così una prima conferma a quanto riferito in sede di denuncia. Non solo. L’uomo, approfittando della tipologia della propria attività, si era macchiato anche del reato di ricettazione, essendosi occupato di smerciare in modo consapevole pezzi di auto rubate.
Il processo a suo carico si è concluso lo scorso mese di luglio, e solo per il reato di violenza sessuale il giudice del tribunale di Milano lo ha condannato ad 8 anni e 6 mesi di reclusione. A tale pena si sono aggiunte anche le accuse di spaccio di droga e ricettazione, che hanno portato la condanna a salire fino ad un totale di 14 anni e 9 mesi. Nel frattempo, tuttavia, Isola aveva già fatto perdere le proprie tracce per evitare il carcere divenendo, di fatto, un latitante. Le immediate ricerche condotte dai carabinieri del comando di Milano, in particolar modo nei pressi della casa della compagna dell’uomo, hanno dato i loro frutti.
Intorno alle 8:30 di ieri Isola è stato infatti identificato da un militare sulle sue tracce, che ha immediatamente allertato i colleghi. Finito in manette, per il 46enne si sono spalancate le porte del carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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