Milano, tra lustrini e proteste in scena la prima della Scala Serata in ricordo di Mandela

La Traviata inaugura la stagione. Presenti le più alte cariche dello Stato. Fuori le proteste dei Cub. La Cancellieri segue la prima con i carcerati San Vittore

Milano, tra lustrini e proteste in scena la prima della Scala Serata in ricordo di Mandela

Come tutti gli anni tra lustrini e proteste va in scena la prima della Scala di Milano. Questa volta la stagione lirica del prestigioso teatro viene inaugurata con la Traviata. Una serata nel ricordo Nelson Mandela, al quale sarà dedicato un minuto di silenzio. "E' assolutamente normale prima di iniziare di dedicare la serata a Nelson Mandela che è morto due giorni fa. Bisogna tener conto del mondo", ha spiegato il sovrintendente della Scala. Per Stephane Lissner si stratta dell'ultima prima, da settembre del prossimo anno si strasferirà a Parigi per dirigere l'Opera: "Stasera cadrà un tabù, per la prima volta si fa la Traviata per aprire la stagione. La protagonista Diana Damrau un’interprete unica, un talento, una voce, un’attrice eccezionale".

Mentre da una parte della piazza si affollanno le auto che trasportano alte cariche dello Stato (Napolitano, Grasso e la Boldrini, il ministro Bray e Maroni tra gli altri) e vip, dall'altro lato prendono corpo le proteste dei Cub. Il sindacato di base ha messo in scena una sua contro-opera: "La Traviata Italia". Un finto Giuseppe Verdi ha spiegato il senso dello "spettacolo": "Raccontare i depredati dalla Finanza, dagli industriali e dai politici collusi». Quindi una cantante, con indosso una felpa della Electrolux, azienda in crisi, ha iniziato la reinterpretazione dell’opera di Verdi". Ma in piazza non ci sono solo i sidnacati. Alcuni momenti di tensione si sono registrati quando è arrivato un gruppetto di giovani di Forza Italia con l'intenzione di contestare il capo dello Stato.

538em;">Ma a pochi chilometri dall'elegante teatro un altro parterre di nomi illustri, capitanato dal guardasigilli Annamaria Cancellieri, assissterà all'opera in un contesto del tutto differente: il carcere di San Vittore.

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