Tornerà dal 5 al 10 aprile nei padiglioni di Rho Pero il Salone internazionale del Mobile e lo farà in grande con un doppio anniversario: i 60 anni della Fiera e i 30 anni del Fuori Salone. Per festeggiarli il Salone del Mobile.Milano ha organizzato due grandi eventi per la città: uno spettacolo al Teatro alla Scala e a Palazzo Reale un'installazione audiovisiva site-specific: dieci cortometraggi di dieci registi italiani girati in città nel 2019 e 2020, ognuna dedicata a un tema, una parola del Manifesto del Salone, riprendendo così il progetto firmato da Davide Rampello «La scatola magica».
Non solo, la grandezza della kermesse internazionale del design sta anche nei numeri: «tutti i padiglioni sono sold out» annuncia con soddisfazione il presidente di Federlegno Arredo Claudio Feltrin. «Il dato vero è che abbiamo disegnato gli spazi, stiamo mandando le piante e i padiglioni sono tutti occupati» conferma Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano. Tutti i 20 padiglioni della Fiera sono stati prenotati, riportando il Salone ai numeri dell'edizione 2019.
Il Salone nella sua versione tradizionale - con i classici stand dove le aziende presentano la propria idea di casa - e biennale -Euro cucina, FTK (tecnology for the kitchen) e Salone internazionale del bagno - conferma così il suo valore di motore della ripartenza. «A settembre abbiamo fatto qualcosa di straordinario - rivendica Maria Porro - abbiamo davvero fatto ripartire tutto ed è stato il settore del design, che spesso viene messo in secondo piano non essendo considerato così prioritario, mentre lo è, ad aver fatto ripartire tutta la macchina. Ne ha dato prova quest'anno più che mai». Ecco che a soli sei mesi di distanza si replica con i numeri del passato e così se la Cina sarà ancora assente nella sessantesima edizione della kermese - anche se sarà vicina grazie ai social, con Tik tok e il canale podcast dedicato - torneranno sotto le vele di Fuksas gli espositori internazionali.
Che sia arrivato il momento di guardare avanti, lasciarsi alle spalle il passato per vivere il presente con una diversa consapevolezza, lo sostiene anche il sindaco di Milano Beppe Sala che ieri ha voluto dare una segnale forte. É ora di uscire dall'emergenza, il suo messaggio. «È difficile giudicare» la proroga dello stato d'emergenza fino a marzo, «perché ovviamente la decisione nasce da valutazioni tecniche e il Governo lo sa. Credo però - ha continuato il primo cittadino - che prima o poi debba finire, perché oggettivamente dobbiamo anche un poco abituarci a un tipo di vita che sarà diverso per un po' di tempo».
Lo sguardo al passato, si diceva: cosa rimane dell'esperienza dell'edizione Super di settembre? Quella organizzata «a ogni costo» con la benedizione del capo dello Stato, per dare un segnale di ripresa al mondo intero? «A Boeri va dato il merito - spiega la presidente Porro - di aver organizzato con noi l'edizione più difficile della storia del Salone, in tempi zero. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario.
Di questa esperienza abbiamo conservato la voglia di interrogarci sul modello, l'esplorazione di nuovi modi espositivi e nuove strade. Ci portiamo dietro come spirito l'idea di avere sempre gli occhi aperti sul futuro e meno paura del cambiamento».
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