Spunta il murale antirazzista delle Sardine

Il murales con la scritta "Human Black Migrant Lives Matter" è stato realizzato in piazza Gramsci da aderenti a "6000 Sardine Milano". La Lega parla di azioni per distrarre l’opinione pubblica dalla crisi economica

Spunta il murale antirazzista delle Sardine

Durante il lockdown messo in atto dal governo per tentare di arginare l’epidemia di coronavirus le Sardine, il movimento politico nato nella rossa Emilia-Romagna e guidato da Mattia Santori, non hanno fatto sentire la loro voce. Ma ora, finita la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, ecco che i pesciolini provano a tornare alla ribalta. In fondo tra poco più di un paio di mesi si tornerà al voto in alcune Regioni e il contributo, seppur minimo, che possono dare in chiave anti-sovranista e anti-populista è sempre apprezzato da una sinistra che nei sondaggi non avanza e che ben presto potrebbe ritrovarsi a leccarsi le ferite per una nuova sconfitta elettorale.

Visto che in queste settimane in quasi tutto il mondo va tanto di moda gridare al razzismo per ogni cosa, basti pensare alle polemiche sui cioccolatini e sul nome di un rifugio di montagna, senza ovviamente dimenticare la furia iconoclasta con la quale vengono abbattute statue di personaggi storici, ecco che le Sardine, per provare che ancora ci sono e lottano, la scorsa notte hanno pensato di dipingere un nuovo murales colorato in Piazza Gramsci a Milano con la scritta “Human Black Migrant Lives Matter”.

L’opera, se così si può chiamare, è stata realizzata da decine di volontari appartenenti a "6000 Sardine Milano" che hanno imbracciato rullo e pennello per lanciare un messaggio antirazzista. "Con questo gesto - si legge in una nota diffusa dagli attivisti - Milano abbraccia le voci di milioni di persone in tutto il mondo che reclamano uguaglianza e giustizia sociale. Il punto di partenza, nel nostro Paese, deve essere l'abrogazione dei decreti sicurezza, che continuano a perpetrare assurde politiche discriminatorie nei confronti di esseri umani in fuga da guerra, fame e miseria".

L'iniziativa è stata realizzata grazie al supporto e al sostegno del Municipio 8, espresso in particolare dall'Assessore ai Diritti Giulia Pelucchi. Quest’ultima, infatti, ha dichiarato che "gli amministratori devono prendere posizione. Noi lo abbiamo fatto. I diritti di tutte e di tutti vanno tutelati. Sono piccoli gesti ma ricchi di significato. Il Municipio 8 ha scelto da che parte stare". L'assessore alle Politiche Giovanili, Paolo Romano, ha aggiunto: "Per tanti di noi che sarebbero voluti partire per l'America e scendere pacificamente in strada poter dipingere questa piazza significa fare anche nostra questa battaglia e ricordare che il razzismo esiste in Italia, anche a Milano, a partire dalle storie di chi ha attraversato il Mediterraneo". Le Sardine, nel documento, si augurano che questo "sia l'inizio di un proficuo percorso di sensibilizzazione che unisca politica e associazioni in un impegno concreto e duraturo per fare delle differenze culturali, etniche, di genere e religiose la ricchezza di una società aperta, pacifica e multicolore".

Tra i primi a criticare l’azione delle Sardine vi è Alessandro Morelli, deputato e capogruppo della Lega in consiglio comunale, che ha affermato: "Pensano come Cosa Nostra che le città siano loro, invece il senso civico dovrebbe insegnare che certe cose non si fanno e chiaramente agli italiani sul lastrico ci penseranno altri... Cosa ne dice Beppi Sala?". Lo stesso esponente leghista questa mattina su Facebook ha rilanciato chiedendosi perché non ci sono manifestazioni di solidarietà anche per gli italiani colpiti dalla crisi economica: "Arma di distrazione di massa.

La sinistra milanese spera nelle polemiche legate all'inciviltá di imbrattare una piazza pubblica, come Sala che supercazzola di gabbie salariali mentre centinaia di negozi e famiglie della nostra città sono con l'acqua alla gola e lui non fa nulla per loro. Denuncio alla procura anche questi (come i prodi imbrattatoti di Montanelli) e le polemiche stanno a zero. Sono inadeguati alla situazione ma furbi, quindi pericolosi".

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