A Milano il virus ha ucciso più della guerra, superate le vittime dei bombardamenti

Nel capoluogo lombardo, a causa dell'epidemia, in un mese e mezzo sono morte circa 2mila persone. I bombardamenti impiegarono più di tre anni per raggiungere la stessa cifra

A Milano il virus ha ucciso più della guerra, superate le vittime dei bombardamenti

Dall'inizio dell'epidemia a fine febbraio, il nuovo coronavirus, a Milano e nei suoi dintorni, ha ucciso circa 2mila persone, un numero più alto dei decessi causati dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, quando gli ordigni degli Alleati impiegarono tre anni a fare lo stesso numero di morti. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, il Covid-19, in poco più di un mese e mezzo ha provocato più vittime delle bombe in tre anni di battaglie.

Le tre ondate

In base a quanto ricostruito dagli storici della seconda guerra mondiale, le morti dei 2mila civili milanesi, negli anni Quaranta, furono provocate da tre differenti ondate di bombe. Prima ci furono le missioni degli stormi inglesi che, dal giugno del 1940 all'ottobre del 1942, sorvolarono sulle fabbriche Falck e Ansaldo senza, però, costituire un danno così ingente alle persone. Ma dal 24 ottobre del 1942, 132 morti iniziarono a cambiare le cifre del conflitto. Nel 1943, con 133 decessi di San Valentino i numeri continuarono a salire, fino ad arrivare alle quattro incursioni di agosto, che uccisero 193 persone e lesionarono anche una parte del Duomo.

I "danni collaterali"

Gli esperti, in quegli attacchi, individuarono tutte le caratteristiche di una "guerra psicologica", cioè dei bombardamenti intenzionalmente indiscriminati sui civili per spingerli a ribellarsi al fascismo e alla dittatura. E dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, fu la volta delle fortezze volanti americane B-24, con i loro "errori collaterali" ai bombardamenti di specifici bersagli militari italo-tedeschi. In quella circostanza, anziché colpire la fabbrica Breda a Sesto San Giovani, il 20 ottobre 1944, 226 chili di esplosivo finirono sulla scuola elementare "Francesco Crispi" del quartiere Gorla. Morirono 184 bambini, 14 insegnanti, la direttrice, quattro bidelli, una coppia di genitori e, nei dintorni, altri 18 ragazzi.

Il problema Milano

Intanto, in Lombardia, dall'inizio dell'epidemia, come segnalato dai dati forniti dalla Regione nella giornata di ieri, il Covid-19 ha interessato 60.314 persone.

E secondo quanto riportato da Tgcom24, Francesco Blasi, direttore del dipartimento di Medicina interna e dell'unità operativa complessa di Pneumologia del Policlinico di Milano, nonostante gli sforzi dei cittadini per contenere il diffondersi del coronavirus si vedano, soprattutto per quanto riguarda gli accessi al pronto soccorso, l'epidemia in città "non ha ancora rallentato come ci si aspettava e come è successo in provincia". E i numeri, per ora, non sembrano così incoraggianti.

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