Marta Calcagno Baldini
Se una persona che possiede circa 30mila libri non si può dire un intellettuale, sembra difficile trovare un'altra definizione. Eppure Andrea Kerbaker, «famiglia milanese da anni, con origini bretoni», classe 1960, una cattedra in Cattolica in «Istituzioni e politiche culturali», si aggira tra i corridoi e gli scaffali zeppi di libri dei tre piani in largo De Benedetti 4 come se fosse la cosa più normale, senza darsi arie da acculturato.
«Fin da quando ero adolescente amo conservare ciò che leggo, poi negli anni ho ricevuto molti lasciti spiega -. Ho anche uno spazio a Rozzano dove custodisco molti altri volumi della collezione, ma a rotazione li porto qui e li faccio vivere». Ci troviamo nella Kasa dei Libri, lo spazio su tre piani in cui Kerbaker «fa vivere» in effetti i suoi volumi rendendoli accessibili al pubblico: chiunque può venire, consultarli e sfogliarli liberamente. Un atteggiamento appassionato e generoso verso la cultura, che porta il protagonista di questo spazio a organizzare anche mostre correlate ai volumi della collezione, come quella presente fino al 13 aprile «Mirò. Le parole multicolori».
Kerbaker ha scelto di presentare un aspetto poco noto dell'artista catalano, quale quello di illustratore per l'editoria: sui tre piani della Kasa si snoda una mostra che esplora l'amore di Mirò verso i libri per tutta la durata della sua vita artistica. Tra copertine di cataloghi e di riviste, e libri illustrati («molti erano miei, alcuni li ho comprati apposta e c'è anche qualche prestito»), si conduce il visitatore ad esplorare i diversi aspetti dell'arte di Mirò anzitutto, ma anche ad apprezzare il fascino della stampa (litografie, uniche: le matrici sono state distrutte), applicata anche sulla copertina di un disco, manifesti originali di mostre e serigrafie in tiratura limitata.
Il tutto in un allestimento originale a cura di Matteo Ferrario e Turi Virgillito, per una mostra che arriva anche ad analizzare il rapporto di Mirò con i suoi amici scrittori dell'epoca: autografi originali di Ernest Hemingway, che negli anni Venti tira di pugilato con Miró sui ring di Parigi e spende tutti i suoi averi pur di comperare da lui un quadro famoso, «La fattoria».
E non basta. Ci sono poi le poesie che Jacques Prévert dedica all'amico pittore, fino alla litografia di Milena Milani, unica italiana del gruppo.
Alla Kasa dei libri si approfondisce senza annoiare, come testimonia l'ultimo piano in cui si trova uno spazio dedicato appositamente ai bambini, e il programma di attività collaterali, e gratuite, per tutti come incontri e letture che si organizzano con regolarità. Info. Kasa dei Libri, largo De Benedetti, 4. Lunedì-venerdì dalle 15.00 alle 19.00. Tel. 02.66989018 - mostre@lakasadeilibri.it- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.