Questa volta anche la presidente della Commissione Politiche sociali, consigliera comunale Pd, ha inviato una mail formale all'assessore all'Educazione Anna Scavuzzo e a quello al Welfare Lamberto Bertolè (per coinvolgerlo nel dramma delle famiglie milanesi)per sollecitare più impegno e «anche idee nuove» per trovare dei posti in più ai bimbi esclusi dagli asili nidi e dai centri estivi (in questo caso circa 1.500). «Sono fermamente convinta che anche il Welfare vada coinvolto nelle criticità che stanno riscontrando le famiglie» premette. La prossima settimana saranno noti i numeri degli esclusi dalle graduatorie dei nidi, sono in corso i ripescaggi in seguito alle rinunce, ma già dal 2019 non vengono più accettate le «iscrizioni tardive», «i nati nel periodo giugno-ottobre che non troveranno collocamento nel pubblico fino a settembre 2023» ricorda, e se la media dei nati si conferma intorno ai 760 al mese come da inizio anno, sarebbero 3mila i potenziali esclusi. L'ex assessore Laura Galimberti aveva dato lo stop perchè «i posti non ci sono, è inutile illudere le famiglie». Vasile invece incita a «crearne di nuovi sondando ogni ipotesi, dalle convenzioni con le tagesmutter», una via di mezzo tra micro nido e tata condivisa, «a soluzioni in concerto con i servizi sociali. I nidi privati a Milano costano circa 800 euro al mese, a lasciare il lavoro sono poi le madri». Sui bimbi esclusi dai centri estivi il centrodestra ha già ampiamente protestato. La consigliera Pd chiede di «valutare un accordo per recuperare posti nei campus di MilanoSport facendo pagare il prezzo del servizio comunale».
L'altro fronte caldo è quello delle residenze per minori. É appena scaduto il termine per presentare una manifestazione di interesse al bando «residenzialità minori» e 20 organizzazioni del sociale, comprese importanti cooperative, hanno dato forfait. «Le tariffe proposte non permettono di sostenere gli standard richiesti dalle norme regionali e rispondere in maniera adeguata ai bisogni di minori e famiglie, sono inferiori almeno del 20% rispetto agli altri Comuni della Città metropolitana. Ma così si sottraggono 500 posti (tra 147 strutture) ad un sistema già insufficiente» denuncia il presidente di Cnca Lombardia Paolo Cattaneo. «É impensabile fornire servizi efficienti a certe quote, vanno alzate le risorse» protesta il capogruppo Fi Alessandro De Chirico. L'assessore Bertolè spiega che il Comune ha già «previsto un aumento di 10 milioni per finanziare interventi residenziali per minori e famiglie. Siamo consapevoli delle difficoltà affrontate dai gestori in questi anni, ci saranno nuovi incontri per affrontare le criticità». E ieri in Commissione si è parlato anche del Reddito di cittadinanza.
La partecipazione a progetti di utilità collettiva (8 ore a settimana) sarebbero obbligatori ma «molti non ne sono a conoscenza quando arrivano agli sportelli - spiega un dirigente - e ingaggiarli non è facilissimo. Stiamo cercando modi diversi per incrementare i numeri».
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