A Niguarda lo chef per malati di cibo

Tano Simonato fa lezione ai pazienti per spiegare come mangiare correttamente

Giulia Di Leo

Un'anziana signora che «nuota» in una vasca di spaghetti per realizzare il desiderio della vita: è la memorabile scena del film «Patch Adams», tratto dall'autobiografia del medico che negli anni Settanta anticipò la «terapia del sorriso». A Milano, invece, cambia la somministrazione della cura, ma il cibo rimane comunque il protagonista.

Ne è conferma l'ospedale Niguarda, il primo ad aver ricevuto una cucina mobile, la «Special kitchen», installata presso il reparto «Dietetica e Nutrizione Clinica Centro per la Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare» e donata da «Callipo Conserve Alimentari», la centenaria azienda calabrese specializzata in conserve ittiche di qualità. «È una cucina valida, che permette di lavorare bene e con tutto il materiale necessario»: a parlare positivamente della nuova strumentazione ospedaliera è lo chef stellato Tano Simonato che venerdì 14 settembre ha partecipato alla terza edizione del progetto nazionale «Special Cook», ideato nel 2016 dall'associazione «Officine Buone Onlus» per intrattenere i malati a colpi di pentola. A partire dalla sua realizzazione, ogni anno vengono organizzate 20 tappe in giro per gli ospedali italiani, durante le quali diverse coppie di giovani talenti si sfidano per conquistarsi il titolo di miglior «chef in corsia». Il voto arriva direttamente dai pazienti che, dopo aver assaggiato le preparazioni, esprimono il loro giudizio. Il mantra di Officine «dona il tuo talento» viene, quindi, confermato da tutti i cuochi stellati che mettono la propria tecnica professionale a servizio dei malati. E a Milano il cooking-show di Tano Simonato è diventato l'occasione perfetta per imparare a cucinare, mangiare e vivere sano. Lo chef spiega, infatti, che «il nostro corpo è una macchina e come tale cambia in base al nostro comportamento: per questo dobbiamo trattarlo bene, rispettando le cotture degli alimenti, selezionando accuratamente le materie prime, abbinando correttamente i nutrienti ed evitando lipidi, lieviti e malto, sostanze deleterie per la nostra salute».

Per i pazienti del Niguarda affetti da patologie alimentari e, in particolare, da obesità, quindi, non si poteva organizzare lezione migliore se non quella di un ambassador come Simonato del corretto utilizzo dell'olio extravergine d'oliva e di una «cucina sana e pulita». I partecipanti hanno, infatti, potuto vedere e apprendere come si possono cucinare dei semplici piatti anche a casa: un riso al pomodoro che mantenga tutte le proprietà dell'ortaggio e un filetto di maiale, la carne in assoluto più magra. In più, lo chef ha mostrato come creare delle portate non solo buone, ma anche belle, per appagare la vista e rendere più divertente la dieta.

La cucina costruita ad hoc, perché precedentemente studiata dai cuochi che finora hanno partecipato al progetto, ha quindi permesso di realizzare tutto perfettamente in regola; ora

si spera di esportarla anche in altre strutture, prima milanesi, poi italiane. Nel frattempo, il Niguarda ospiterà un nuovo cooking-show il 19 ottobre, che potrebbe vedere il ritorno di Simonato o accogliere un altro chef.

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