Non bastavano le piste tracciate con la vernice dalla giunta Sala nell'ultimo anno, un'invasione di ciclabili «light» da corso Buenos a via Saint Bon. Ieri notte è spuntata una «pista pirata» sul ponte della Ghisolfa, quasi identica a quelle ufficiali (compreso il simbolo della bici bianca sull'asfalto) se non fosse che in alcuni tratti il percorso non era proprio lineare. Gli autori del blitz l'hanno battezzata la «ciclabile popolare». «Non potevamo aspettare un altro incidente senza far nulla - è scritto nel volantino di protesta lasciato sul cavalcavia, e si riferiscono alla ragazza in bici tamponata da un'auto e ricoverata in codice rosso lo scorso 18 luglio su quel tratto -. Non è così che le cose dovrebbero andare, ora chiediamo al Comune di mantenere l'impegno del bilancio partecipativo. È già troppo tardi, ma meglio tardi che mai». Sulla pagina Facebook «Sai che puoi?» ricordano che il progetto proposto da Silvia Di Stefano e Valenti Milazzo - una corsia riservata che doveva collegare piazzale Lotto con piazzale Maciachini - aveva concorso appunto al bando sul Bilancio partecipativo, che distribuisce risorse a iniziative che nascono dal basso, «doveva nascere già nascere tre anni fa. Stamattina c'è, non durerà a lungo. La prendiamo come una richiesta a voce un po' più alta».
Il Comune si difende. Non sarebbe mancata la volontà, nei mesi scorsi i tecnici hanno effettuato simulazioni sul cavalcavia Bacula. Il percorso deve rispettare il Codice della strada, e il tracciamento di una pista sul modello di corso Buenos Aires imporrebbe lo spostamento della linea 90-91 più al centro della carreggiata. Ma va spostata anche la linea di trazione elettrica, altrimenti i bus rischiano di «scollegarsi». Il progetto insomma è più complesso, deve seguire la via del Piano opere pubbliche, con stanziamento di risorse ad hoc. Tempi più lunghi. Ma il centrodestra rimarca come il proliferare di piste abbia prodotto simili aspettative, fino a scatenare l'«anarchia». «Ormai in tema di ciclabili siamo arrivati al vale tutto - contesta il consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi -. Se le scelte sbagliate del Comune hanno creato un dedalo infernale in zone come Buenos Aires e viale Monza, sul ponte della Ghisolfa ignoti cittadini si sono armati di vernice e pennello realizzando un tracciato abusivo al posto della giunta Sala, totalmente ignara. Siamo alla farsa: il finto ambientalismo green della sinistra sta creando infiniti disagi a cittadini a lavoratori e pendolari e ha prodotto un clima surreale». Forza Italia «è per le vere battaglie a tutela dell'ambiente: incentivi, sostituzione delle caldaie obsolete e una mobilità che tenga conto delle esigenze di tutti. Dare vita a mere operazioni di facciata lungo i viali commerciali non serve a niente».
Non è la prima volta, aggiunge il consigliere Fi Alessandro De Chirico, «che qualcuno compie una forzatura simile. Se il centrodestra tornerà a governare stop ciclabili improvvisate e pericolose per gli utenti della strada. Nessuna guerra alle bici, ma buonsenso e sicurezza sì».
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