"Non ricordo, bevo e uso psicofarmaci"

Nell'interrogatorio di ieri il violentatore del monopattino ha fornito risposte confuse

"Non ricordo, bevo e uso psicofarmaci"

Non ha ricordi precisi «di quelle sere», in cui avrebbe aggredito, secondo l'accusa, quattro donne, perché «bevevo e assumevo psicofarmaci». E non ha saputo dire dove fosse in quei momenti ma, ha aggiunto, «non mi sembra che siano cose che potrei commettere io», perché ha sostenuto di aver un «buon rapporto» con le ragazze.

Così ieri si è difeso, nell'interrogatorio davanti al gip di Milano Roberto Crepaldi, il 21enne arrestato nei giorni scorsi per quattro casi di violenze sessuali e che, secondo le indagini della squadra mobile, si muoveva con un monopattino per seguire le vittime. Nell'interrogatorio era assistito dal legale Walter Massara.

Da quanto si è appreso, il giovane, che sarebbe apparso confuso nell'interrogatorio di garanzia si è difeso, in costanza sostanza, cercando di spiegare che non ha ricordi di quelle sere, tra maggio e giugno scorso, in cui avrebbe seguito e abusato delle quattro giovani, perché in quel periodo beveva alcol e assumeva psicofarmaci. Allo stesso tempo, ha messo a verbale anche che non è da lui commettere violenze sessuali, perché ha rapporti normali e buoni, ha sostenuto, con le donne. Ha detto che quello zaino e quegli indumenti che indossava il presunto violentatore, ripreso nelle immagini delle telecamere di sorveglianza, potrebbero essere sì i suoi (oggetti simili sono stati sequestrati nella sua abitazione), ma lui non ha ricordi di quelle sere.

Ha raccontato pure di aver iniziato un percorso terapeutico, anche con assunzione di farmaci, dopo la morte del padre. E ha preso a pretesto la morte del genitore come causa scatenante dei suoi problemi. Si tratta delle medesima circostanza a cui aveva fatto riferimento anche quando era stato sentito nel processo per maltrattamenti ai danni della madre, che si è chiuso con una condanna per lui in primo grado.

Allo stato, comunque, la difesa non ha depositato documenti medici per attestare l'assunzione di psicofarmaci. E non ha depositato istanze di revoca della misura cautelare dei domiciliari.

L'inchiesta, come si legge nell'ordinanza, vede al centro «quattro diversi episodi di violenza sessuale», tutti commessi dal giovane, nato a Milano e che viveva tra la provincia di Alessandria e Milano, il quale «sceso da un monopattino elettrico, ha costretto altrettante giovani ragazze a subire atti sessuali».

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