Riccardo de Corato, ex assessore regionale alla Sicurezza, è candidato per Fratelli d'Italia alla Camera nel collegio uninominale di Lombardia 1 Rozzano. Cosa dice del video in cui si vede il suo «successore» ovvero il neo assessore alla Sicurezza Romano La Russa mentre sembra fare il saluto romano?
«È difficile valutare esattamente cosa sia successo, dal momento che non ero presente, ma la lettera di Romano La Russa alla Giunta e al consiglio regionale in cui chiede scusa mette la parola fine in maniera chiara e definitiva alla vicenda. Anche riguardo all'indagine della magistratura la sentenza della Cassazione, che dichiara che la chiamata del presente durante un funerale non costituisce reato, chiude la questione giuridica».
Diciamo che a 4 giorni dalle elezioni è stato uno scivolone...
«Come ha detto Ignazio La Russa, certamente è stato un errore che è stato montato ad arte».
Che temi porterà a Roma a fronte della sua esperienza come vicesindaco della città di Milano, consigliere comunale a Milano, consigliere e assessore regionale alla Sicurezza?
«Sono già stato parlamentare tra il 1994 e il 2013: allora mi impegnai nella vigilanza della Rai. Ora porterò a Roma la voce della Lombardia e di Milano e Provincia, che conta 4 milioni di abitanti. Intanto sulle opere pubbliche: nella mia esperienza di assessore alle Opere pubbliche nella Giunta Moratti ho capito che è necessario rendere più cogenti i controlli in corso d'opera, a maggior ragione in vista delle Olimpiadi. Cercherò di modificare le norme affinchè i collaudi delle opere vengano svolti in corso d'opera e non al termine. Solo in questo modo si può capire se è stata eseguita a regola d'arte oppure no, prima che sia troppo tardi».
Uno dei suoi cavalli di battaglia è l'impegno per la sicurezza e la tutela delle forze dell'ordine.
«Proprio oggi (ieri per chi legge) un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito nel carcere di Busto Arsizio: mi batterò perchè la guardie penitenziarie vengano dotate del taser. Poi porterò avanti la riforma del corpo di polizia locale che prevede la possibilità per i vigili di accedere alla banca dati del Ministero dell'Interno, strumento fondamentale nel momento in cui si trovano a fermare una persona, e di avere il taser. In sostanza quello che servirebbe è un Pnrr per la sicurezza».
Che cosa intende?
«Servirebbe un pacchetto di misure e finanziamenti per permettere agli agenti, che rischiano ogni giorno per la propria incolumità, di essere messi nelle condizioni di lavorare. Dalla strumentazione tecnologica a quella di difesa personale, come il taser, visto il numero di sbandati che ci troviamo per le strade».
La polizia locale di Milano chiede da anni l'indennità per l'assistenza sanitaria in caso di aggressione e la tutela legale al pari dei colleghi della Polizia di stato.
«Da assessore ho istituito in Regione un fondo per l'assistenza sanitaria dei vigili, che vengono aggrediti quando sono in servizio. È necessario che venga istiutito in tutta Italia».
Più di una volta ha denunciato la situazione allarmante sotto il profilo della sicurezza che si vive a Milano per esempio...
«Milano è una città abbandonata dal punto di vista migratorio e per questo è necessario che l'Europa tutta metta il blocco navale nel Mediterraneo, come ha già spiegato la presidente Meloni. Sempre più spesso le persone che vengono arrestate in Centrale per esempio, sono maghrebini appena arrivati con precedenti penali.
Questi reati non sono stati commessi in Italia, ma nel paese d'origine: appena vengono rilasciate dalle carceri nei paesi d'origine, vengono qui. È arrivato il momento di dire basta anche perchè siamo l'unico paese in Europa con le frontiere aperte, cosa che non è più sostenibile».
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