Il parrucchiere è fai da te (e low cost)

Il parrucchiere è fai da te (e low cost)

Dopo la benzina, l'autolavaggio, i detersivi e le caramelle è arrivato anche il turno del parrucchiere. Self service, naturalmente. Qui il cliente fa - quasi - tutto da solo. Mentre ai professionisti resta il compito di occuparsi degli aspetti più tecnici. I primi punti vendita italiani dei saloni «Tahe Shopping» sono già attivi a Milano sulla scia delle esperienze positive già sperimentate all'estero. Per ora sono dieci in totale (viale Caterina da Forlì 52, via Poggibonsi 14, via Rasori 8, viale Crispi 5/a, via Farini 70, via Casati 12, viale Monza 38, piazza Aspari 2, viale Corsica 42) mentre altri saranno aperti a breve.
L'idea è semplice quanto geniale: ci si reca nel salone e si sceglie il trattamento preferito. Il coiffeur taglia, applica il colore, fa le meches e i colpi di luce. Il cliente si occupa di tutto il resto: si lava i capelli da solo, fa gli impacchi con la maschera e poi procede con la piega, come se fosse a casa sua, ma senza sporcare il bagno o gravare sulla bolletta elettrica. Il vantaggio è che i trattamenti più delicati - come per esempio il colore o la permanente - sono fatti da un professionista che, inoltre, mette a disposizione i prodotti che normalmente sarebbero utilizzati in un parrucchiere tradizionale. Senza che questo implichi costi proibitivi per il cliente: colore, shampoo, maschera e piega qui costano solo 14 euro e 95 centesimi, tutto compreso. Si può scegliere il prodotto che si preferisce, fra quelli esposti, autonomamente: il kit che comprende colore, shampoo e maschera viene venduto al prezzo di 7 euro e 95. Oppure si può chiedere consiglio al coiffeur, che è sempre presente e che chiede solo cinque euro per applicare colore e colpi di sole, un euro per lavare i capelli e un altro euro per sciacquare e poi procedere con la maschera idratante. Mentre la cliente, munita di spazzola, piastra e phon professionale può occuparsi della piega da sola, sempre all'interno del salone.
L'obiettivo è principalmente attirare le donne che, a causa della crisi economica, stanno sempre più spesso disertando i saloni preferendo invece i trattamenti fai da te o i classici servizi a domicilio. E contrastare, al tempo stesso, la concorrenza dei parrucchieri cinesi, i cui prezzi decisamente low cost attirano sempre più consumatrici a Milano come nel resto d'Italia.
L'idea del parrucchiere self service è stata sperimentata per la prima volta in Spagna - in tutta Europa ci sono attualmente più di 2.500 saloni di questo genere - per far fronte alla crisi che ha spinto l'80 per cento delle donne iberiche a ricorrere a tinture e trattamenti fatti in casa.

Il progetto ha avuto così tanto successo da essere esportato anche in Italia, precisamente a Milano dove l'intenzione è di aprire addirittura una cinquantina di punti vendita che, successivamente, potrebbero essere esportati anche in altre città della penisola. Un'occasione ghiotta per gli artigiani schiacciati dalla concorrenza asiatica. Ma anche per le signore più attente al portafogli, che potranno ricevere un trattamento professionale senza rimetterci uncapitale.

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