Da lunedì gli studenti delle superiori entreranno in classe al 75 per cento, con l'eccezione delle quinte che saranno in presenza tutti i giorni, su due ingressi. Un compromesso, quello trovato dal governo, tra l'annuncio iniziale delle lezioni in presenza al 100 per cento e le osservazioni avanzate dalle regioni, primo tra tutti il presidente della Lombardia Attilio Fontana, sull'impossibilità di prevedere una presenza al 100 per cento, con una capienza dei mezzi «congelata» al 50. «È un'equazione abbastanza insostenibile - tuonava il governatore - pretendere che i mezzi di trasporto abbiano un riempimento al 50 per cento, dovendo trasportare gli studenti che dovrebbero rientrare a scuola al 100 per cento. Dare comunque autonomia alle scuole, che possano fare delle scelte compatibili con le due esigenze e che varino da territorio a territorio». Il secondo nodo mai sciolto è quello degli spazi scolastici, ancora insufficienti: «Ci sono tanti dirigenti che denunciano il fatto di avere aule di dimensioni tali da non poter realizzare distanziamento».
La soluzione individuata dalla Prefettura, che coordina il tavolo prevede due grandi fasce di ingresso: il 50 per cento degli alunni entrerà entro le 8, orario che le singole scuole rimodulano con ulteriori «scaglionamenti» di 10 minuti di distanza o utilizzando gli ingressi laterali, mentre l'ulteriore 25 per cento entrerà in classe dalle 9,30 in poi. L'invito da parte della Prefettura è che tutti gli studenti dell'ultimo anno, come da disposizioni del governo, varchino le soglie degli istituti tutti i giorni fino all'8 giugno. Viene risolta così la norma del Dpcm che prevede il ritorno in classe, per gli ultimi quaranta giorni circa di lezione che rimangono, la presenza nelle superiori al 70 per cento. Così sono previste delle deroghe per quegli istituti che non hanno aule sufficientemente ampie da garantire il rispetto delle distanza di sicurezza. La linea dei dirigenti scolastici rimane quella di non dividere le classi tra presenza e Dad: verranno fatte ruotare le classi a giorni alternati.
Dal tavolo è stato comunque ribadito che la capienza del 50 per cento fissata per il trasporto pubblico è, e sarà a maggior ragione un elemento di criticità a Milano da lunedì, quando viaggeranno su bus e metropolitane, già affollate, il 25 per cento in più di ragazzi rispetto a queste ultime due settimane.
Proprio per questo saranno intensificati i controlli sugli orari di apertura di aziende, esercizi commerciali, servizi alla persona, studi di liberi professionisti nel «pieno e rigoroso rispetto del patto per Milano. L'ordinanza sindacale diventa quindi ancor più determinante» dicono da Palazzo Diotti. Così pattuglie di ghisa e forze dell'ordine presidieranno gli ingressi di licei e istituti professionali e nelle fermate più critiche, così come avvenuto a gennaio.
Il piano, dunque, ripercorre anche sul versante dei mezzi pubblici, quello messo a punto tre mesi fa. Atm ha messo in campo 1200 corse aggiuntive di cui 800 dedicate agli studenti con 100 bus navetta per servire 30 istituti, mentre in metropolitana sono 8 i treni aggiuntivi. Le corse saranno potenziate soprattutto nella fascia tra le 7 e le 8 e tra le 9 e le 10 sulle principali linee.
Trenord, stretta tra la necessità di aumentare i posti a fronte di una capienza dimezzata, e l'impossibilità
tecnica di immettere nuovi treni sulla tratte, ha aggiunto carrozze alle corse programmate. In particolare sul Passante. Si è arrivati così a un milione e 41mila sedili circolanti al giorno, circa 21mila in più del 2019.
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