Attimi di paura giovedì mattina nel carcere di Opera, nel milanese, dove un detenuto ha preso in ostaggio un poliziotto puntandogli un coltellino al collo. L’uomo, da quanto divulgato dal sindacato Cisl-Federazione Nazionale Sicurezza, sarebbe uno straniero di origine rom. Il tragico fatto è avvenuto alle 8,20 del 3 ottobre, quando il carcerato ha approfittato della vicinanza alle sbarre dell’agente per afferrarlo alla testa e puntargli un’arma rudimentale alla gola, minacciandolo di morte se non gli avesse dato le chiavi delle celle.
Secondo una prima ricostruzione infatti, l’intento dell’aggressore era quello di raggiungere un altro detenuto, con il quale aveva avuto un diverbio in passato, e vendicarsi. Il gesto è avvenuto in un momento in cui vi erano altri poliziotti nelle vicinanze. I colleghi, ovviamente colti dalla paura, non hanno però perso la testa e anzi, sono riusciti a convincere lo straniero a liberare l’ostaggio e a farssi consegnare il coltellino. L’aggressore per ora non sarebbe stato spostato di reparto, creando un certo disappunto nel personale che lavora all’interno della struttura. Ancora da chiarire se il detenuto abbia problemi psichici difficili da gestire. Certo è che si tratti di un pluripregiudicato.
Le prigioni lombarde non stanno attraversando un bel momento, risultando le più affollate d’Italia, seconde solo alla Puglia. Sarebbero oltre duemila i detenuti in più rispetto al numero di posti ufficialmente disponibili.
Le uniche due regioni che non superano i limiti sono risultate il Trentino Alto-Adige e la Sardegna. Questa situazione di sovraffollamento rende sempre più difficile il lavoro delle guardie che si trovano a dover operare in situazioni complicate.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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